ROMA, 26 DIC – Hanno patteggiato in 120mila: tanti, infatti, sono i contribuenti che hanno scelto di chiudere il contenzioso con il Fisco approfittando della definizione agevolata delle liti fiscali pendenti fino a 20mila euro prevista dalla manovra correttiva dello scorso luglio. Una scelta che ha gia' portato nelle casse dell'Erario oltre 138 milioni di euro, somma destinata a crescere quando gli intermediari finanziari completeranno la trasmissione dei dati sui versamenti all'Agenzia. Sono state, quindi, superate le previsioni di incasso, stimate in 112 milioni di euro.
Il successo di questa operazione – si legge in una nota dell'Agenzia delle Entrate – oltre a portare maggiori entrate nelle casse dello Stato, alleggerisce il carico di lavoro delle Commissioni tributarie, che possono dedicare maggiori risorse ai procedimenti di valore piu' significativo: basti pensare che le microliti sotto i 20mila euro rappresentano circa il 60% del totale delle controversie fiscali. ''Si tratta di un primo, importante passo sulla strada della diminuzione della microconflittualita' – sottolinea l'Agenzia – che proseguira' con l'entrata in vigore della mediazione, operativa dal primo aprile 2012: un nuovo istituto che permettera' di ridurre drasticamente il numero delle nuove controversie di valore pari o inferiore a 20mila euro.
Alla data del 12 dicembre 2011 risultano effettuati 93.436 versamenti per la definizione delle liti minori. Vi sono poi tutta una serie di contenziosi che sono stati chiusi senza versamenti perche' l'importo versato in precedenza era pari o superiore a quanto dovuto per la definizione. Pertanto, con buona approssimazione il numero definitivo delle liti minori oggetto di definizione dovrebbe assestarsi su 120.000. Questa cifra potra' essere confermata solo dopo il 2 aprile, data ultima di invio delle domande telematiche, spiega l'Agenzia. Il riscosso e' pari a 138.376.278 euro con un versamento medio per singolo contribuente pari a 1.481 euro. La definizione delle liti minori consentira' agli uffici dell'Agenzia di gestire al meglio le richieste di mediazione che saranno presentate dall'1 aprile 2012. Per gli atti notificati a partire da questa data, infatti, chi intende proporre un ricorso contro gli atti emessi dall'Agenzia delle Entrate di valore fino a 20mila euro deve presentare istanza di mediazione diretta all'annullamento totale o parziale, o alla rideterminazione della pretesa fiscale. La presentazione dell'istanza e' condizione di ammissibilita' del ricorso.
Nello specifico, si legge nella relazione tecnica, nel 2010 le controversie davanti alle commissioni tributarie provinciali avverso atti emessi dall'Agenzia delle Entrate sono state 187.734 (di cui 85mila avverso atti di accertamento), per un controvalore di 34,3 mld (22,9% per controversie relative ad accertamenti). Di queste, quelle di valore economico fino a 20 mila euro sono circa 105mila (56% del totale), per un valore di 960 milioni di euro. ''Ipotizzando che, a flussi di controversie costanti, il 30% delle liti interessate dalla mediazione venga definito senza rinvio alla commissione tributaria provinciale, si avrebbero – spiegano le Entrate – 31.500 controversie definite in fase pre-contenziosa. E' fondato altresi' ritenere che possa realizzarsi annualmente una maggiore entrata pari a 103 milioni di euro, da considerare in termini di sola cassa, valevoli quindi ai fini del miglioramento di cassa e dell'indebitamento netto della Pa. Nel 2012 sono stimabili in 77,6 milioni''.
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