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L’occhio e le mani del Fisco sui conti correnti: pignoramenti più facili, ok all’accesso telematico diretto

Il fisco potrà accedere direttamente ai conti correnti, per verificarne la disponibilità, prima di effettuare un pignoramento. Lo prevede la bozza della manovra.

Il Fisco potrà accedere ai conti correnti

Prima di procedere al pignoramento dei conti scoperti dalla consultazione dell’archivio dei rapporti finanziari, l’agente della riscossione può, in fase stragiudiziale, accedere con “collegamento telematico diretto, alle informazioni relative alle disponibilità giacenti” sui conti.

Se dovessero emergere “crediti del debitore” nella disponibilità di uno o più operatori finanziari, l’agente “redige e notifica telematicamente al terzo, senza indugio, l’ordine di pagamento”.

“La notifica dell’ordine di pagamento è effettuata, a pena di nullità, anche al debitore, con le modalità stabilite”, non oltre trenta giorni dalla notifica al terzo.

Le soluzioni tecniche di cooperazione applicativa per l’accesso alle informazioni, si precisa nella norma, sono definite con un decreto del Mef (cui è demandata anche la definizione delle “specifiche modalità informatiche” con cui va redatto e notificato telematicamente l’ordine di pagamento), sentite l’Associazione bancaria italiana, Poste italiane e l’Associazione italiana dei prestatori servizi di pagamento, nonché il Garante per la protezione dei dati personali.

“Sui pignoramenti tempesta perfetta per i contribuenti”

“Oggi, con la nuova normativa che accelera i tempi dei pignoramenti direttamente sui conti correnti, ci troviamo di fronte a una combinazione devastante” per imprenditori e professionisti. Lo afferma Carlo Carmine, founder di Cfi (Crisi fiscale d’impresa) di Milano, commentando quanto previsto nella bozza della manovra.

“L’accesso diretto ai conti correnti da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione – spiega Carlo Carmine – è la ciliegina sulla torta di un sistema che sembra aver dimenticato i diritti dei contribuenti. Si rischia di vedere azioni esecutive su debiti che potrebbero essere prescritti o affetti da vizi, senza che il contribuente abbia avuto la possibilità di difendersi in anticipo”.

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