ROMA – Continua lo sciopero-ricatto (già ribattezzato “valigia selvaggia”) dei facchini all’aeroporto di Fiumicino. Migliaia i bagagli abbandonati in pista ma soprattutto tanti i disagi causati ai passeggeri. Tante le storie, come quella di un ricercatore italiano alla Sorbona bloccato in Iran da quattro giorni senza valigie.
Sono oltre 100 i voli fin qui partiti da Fiumicino senza le valigie dei passeggeri nella stiva.
“Doveva andare in Iran per il matrimonio di un amico – racconta la madre del ricercatore – Quando è arrivato a Teheran però ha scoperto che le sue valige erano sparite. Non ha soldi, che purtroppo aveva messo anche nel bagaglio, non ha il vestito per il matrimonio e nemmeno il regalo di nozze. Da laggiù poi parlare con qualcuno di Alitalia è impossibile. È disperato”.
C’è poi la storia del bambino di 9 anni che viaggiava da solo in direzione Bari.
“All’arrivo a Bari – racconta il signor Raffaele Fontana in una mail inviata al Corriere della Sera – il bambino è stato affidato alle persone che erano ad attenderlo fuori dagli arrivi, senza che il personale di terra avesse preventivamente verificato se mio figlio viaggiasse con bagaglio e se questo fosse giunto a destinazione”.
“Il bagaglio è stato poi immediatamente rintracciato come giacente presso lo scalo di Fiumicino e mi veniva data assicurazione che lo stesso sarebbe stato “riavviato” con il primo volo successivo – scrive ancora il genitore -. In realtà dopo quattro giorni, ben più delle 24 ore che Alitalia ha dichiarato come necessarie per la restituzione del bagaglio, il bambino ha con sé solo maglietta e pantaloncino e non abbiamo notizie della valigia”.
Il video del Corriere della Sera: