Flavio Briatore, complotto contro la Sardegna Flavio Briatore, complotto contro la Sardegna

Flavio Briatore, il ritorno: “Complotto mediatico contro la Sardegna”. E contro le discoteche di… destra

Dopo le prese di posizione oscillanti tra riduzionismo e negazionismo, dopo il picco di contagi da vita smeralda, dopo l’infezione a Covid e relativi ricovero e quarantena… 

Torna a parlare Flavio Briatore, denunciando addirittura un complotto. E’ pimpante e ristabilito, ma col dente avvelenato perché su media e social lo hanno preso di mira. Che poi in realtà Briatore non se ne era mai andato, perché l’imprenditore è ormai assurto da personaggio a brand social. Fa titolo comunque, che sia attaccato a un ventilatore o si limiti a un sospiro.

L’ultimo aggiornamento lo dà un filo vittimista: la sua creatura, il Billionaire, bersaglio  di una strumentalizzazione politica, la Sardegna nel mirino di un complotto mediatico. Scopriamo che, a dispetto della morte della distinzione destra/sinistra, esistono discoteche di destra e discoteche di sinistra.

Flavio Briatore complotto: “Caso Sardegna attacco politico”

“Il caso Sardegna è stato un attacco mediatico orchestrato politicamente e il Billionaire è stato strumentalizzato perché noto in tutto il mondo.

Il messaggio era che qui tutti avevano il virus e in Emilia zero: solo le discoteche di destra avevano il virus, quelle di sinistra no”.

Queste le parole di Flavio Briatore, proprietario della più famosa discoteca della Sardegna, in un’intervista Corriere della Sera il giorno della sua dimissione dal San Raffaele dopo esser risultato positivo al Covid-19.

“Con la polmonite ero stato molto peggio”

Quanto al contagio, Briatore dice che “l’anno scorso, con la polmonite, ero stato molto peggio. Ora, a parte la prostatite per cui ero entrato in ospedale, ho avuto solo due giorni di febbre a 38.

Ma so che non va a tutti così. Paura non ne ho avuta. Credo al destino: il momento o arriva o no e io ero al San Raffaele di Milano, un centro di eccellenza. Mi sono messo tranquillo e quello che mi davano prendevo”.

Ma come ha trascorso la sua quarantena? “Leggevo giornali, telefonavo, stavo alla tv. Sono state brutte la solitudine e l’impossibilità di vedere mio figlio”, risponde Briatore.

E sempre sul Billionaire e i dipendenti contagiati, Briatore afferma: “Ne ho mille nel mondo. Io che colpa ho e loro che colpa hanno se lavoriamo? Devo licenziarli? A Londra, a Montecarlo, siamo stati sempre aperti. Mi devo scusare perché do lavoro? È una follia”.

E a propria discolpa dice: “Non discuto la norma” sul Covid, ma “i miei manager hanno fissato la capienza con le autorità e i contagi ci sono stati anche in Emilia, Toscana, Puglia…”.

E “se le discoteche non aprivano, dove andavano i ragazzi? In spiaggia e nelle case con la distanza di un centimetro e mezzo”.

Quindi chiosa: “Bisogna usare mascherine eccetera, ma far ripartire l’economia. Dare i bollettini ogni giorno spaventa e distrae da disoccupazione, ritardi nell’erogare i sussidi e incapacità del governo. In Francia hanno ridotto la quarantena a sette giorni e vedo che funziona. In Italia i 10 giorni mi sembrano una buona idea”, conclude Briatore. (font Corriere della Sera e Agi)

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