PERUGIA – La Giostra della Quintana a Foligno è l’equivalente del Palio a Siena, un fenomeno capace di dividere la città intera in fazioni. Ora arrivano 676 pagine di intercettazioni telefoniche e una pesante condanna per doping a dire che quel torneo è stato alterato, contraffatto e i risultati delle competizioni sono in buona parte farlocchi.
Dieci tra veterinari, fantini e gestori di scuderie sono stati condannati. La sentenza è del settembre scorso ma solo in questi giorni è stata depositata e sono uscite un bel po’ di intercettazioni. Una basta a spiegare tutto. Daniele Cuglini, gestore della scuderia Perugia 2000, dice: “Oh, domenica tocca vince lì, eh”. E Umberto Ricci, veterinario, risponde: “Tocca faglie na pera”.
Il veterinario Umberto Ricci è al telefono con Luca Innocenzi, fantino del rione del Cassero. Ricci: “Ma la vuoi proprio vince ‘sta Quintana eh?” Innocenzi: “Damoglie un pochetto di benzina, Umbè, che stavolta se andiamo a vince dio caro facciamo un macello. Io non ho mai vinto, fammi vince dài”. R: “La infiltriamo lunedì la cavalla” I: “La roba gliela facciamo tutta insieme o no?” R: “Anche gli altri prodotti, non ci stanno problemi”.
Ancora Ricci e il fantino Innocenzi. Innocenzi: “Umbè, dovevi vedere ieri sera Naval come galoppava. Una cosa divina, guarda, ti giuro, divina”. Ricci: “Questo ti dice che tocca corre da fresca”. (…) I: “Lo sai invece che ho pensato? Può darsi che sto a di’ una cazzata, però secondo me è la cosa più intelligente, va beh, a parte infiltrata prima della gara…”. R: “Quella bombardarla alla morte, damme retta”. I: “Sì sì, bombardarla proprio, a non… Portarla senza mezzo dolore che la cavalla soffre dentro”.