X

Fonderia Bozzoli: operaio Ghirardini morto, cosa sapeva?

di Warsamé Dini Casali |19 Ottobre 2015 9:35

Fonderia Bozzoli: operaio Ghirardini morto, cosa sapeva?

ROMA – Mario Bozzoli, il titolare della Fonderia di Marcheno (Brescia), è sparito nel nulla, nessuna traccia di lui dalla sera dell’8 ottobre. Dell’operaio Giuseppe Ghirardini, fra i pochi ad aver visto per l’ultima volta Bozzoli alla Fonderia la sera della della sparizione, è stato invece trovato il cadavere nel bosco a 100 metri da casa sua. Scomparsa del primo e morte del secondo è difficile non metterle in relazione, spiegano gli inquirenti.

Tutto nasce alla fonderia, la chiave per risolvere il giallo è lì. Ghirardini è morto prima di essere sentito dai carabinieri, era stato convocato quel giorno. Sapeva o aveva visto qualcosa, era afflitto da rimorsi inconfessabili, aveva paura? le ultime attività al telefonino raccontano di due post da interpretare su facebook: “Guardati bene le spalle sempre… Pugnalate arrivano da chi meno te lo aspetti”, “Madonnina proteggici, aiutaci nelle difficoltà”.

Amici e colleghi descrivono Ghirardini, 50 anni, come un uomo che le sparava un po’ grosse su avventure di caccia, di cui era appassionato, e donne. Forse anche per allontanare i pensieri tristi di una famiglia in cui Ghirardini aveva visto morire il fratello di incidente, per malattia la sorella, per suicidio la nipote. Ma non si raccontano attriti con il padrone che lo trattava con simpatia. Gli avvocati di Bozzoli invitano chi sa a parlare, per loro la Fonderia dei lingotti d’ottone resta il luogo del mistero, da lì, da quella sera tutto è cominciato.

Con Ghirardini, la sera in cui è scomparso Bozzoli, c’erano altri due operai e i nipoti dell’imprenditore, Giacomo e Alex, figli del fratello maggiore Adelio che con lui ha ereditato l’azienda di lingotti d’ottone, quindici dipendenti. Gli investigatori fanno qualche considerazione: le macchine di Ghirardini e di Bozzoli non sono mai uscite dalla fonderia; le telecamere riprendono l’andirivieni di un Suv, quello del nipote Giacomo; mentre fuori dei cancelli pare ci fosse il camion di un fornitore spagnolo che è stato invitato a tornare dopo due ore. In quel lasso di tempo c’è la chiave del giallo. Un mistero che gli inquirenti traducono sempre meno in un sequestro di persona: «Ora più di prima prende corpo l’idea dell’omicidio». (Andrea Pasqualetto, Corriere della Sera).

Scelti per te