Fosse Ardeatine, dopo 67 anni due vittime hanno ora un nome

ROMA – Sessantasette anni dopo l’orrore delle Fosse Ardeatine sono stati identificati i resti di Marco Moscati e di Salvatore La Rosa in due delle dodici tombe rimaste senza nome.

Erano dodici i nomi sconosciuti in tutto sui 335 caduti e adesso sono stati ridotti a dieci. Il 24 marzo per ricordare l’eccidio di mano nazista si leggeranno due nomi in più nell’elenco dei morti.

“Marco Moscati, giovane piazzista, aveva solo 24 anni quando era stato ucciso. L’avevano arrestato per una spiata il 15 febbraio del ’44, sulla scalinata di Trinità dei Monti. Era andato nei pressi di piazza di Spagna a rilevare un piccolo carico di armi che doveva portare a un gruppo partigiano dei Castelli. Mentre stava pagando erano arrivati i fascisti, lo avevano inseguito sparandogli dietro, l’avevano acciuffato sulle scale. Alle Ardeatine si era ritrovato col fratello Emanuele, trent’anni ancora da compiere. Un altro degli otto fratelli Moscati, David, è uno dei morti di Auschwitz, aveva solo 17 anni”, racconta il Corriere della Sera.

La strage delle Fosse Ardeatine fu un atto di rappresaglia in seguito a un attacco partigiano contro le truppe germaniche avvenuto il giorno prima in via Rasella.

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