VERONA – Foto in Ferrari, foto a party chic e appuntamenti mondani. Una vita da sceicco. Ma per il fisco italiano non esisteva. A mettere nei guai un imprenditore di origini libanese residente a Verona è stata quella abitudine di darsi le arie, di pubblicare foto su Facebook per ogni evento cui partecipava e per ogni auto di lusso che comprava.
L’uomo, infatti, per il fisco era un’ombra. Solo che la sua attività di commercio internazionale di macchinari industriali aveva in Italia il suo centro di attività. Così, proprio da Facebook, sono partite le indagini della guardia di finanza che, come spiega il Gazzettino,
hanno consentito di dimostrare che il centro di interessi e delle attività del cittadino libanese erano radicati in Italia e così la sua società, sulla carta anch’essa libanese, è stata considerata come una «stabile organizzazione», ossia avente una sede fissa che faceva affari sul territorio nazionale e che, pertanto, avrebbe dovuto pagare le tasse in Italia.
Per il libanese col vizietto delle foto in Ferrari un conto salato: trovati redditi non dichiarati per oltre 1,5 milioni di euro e oltre 200.000 euro e una denuncia per evasione fiscale.
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