Franceschi, la madre: "Ci impediscono di fare l'autopsia anche in Italia"

IAREGGIO (LUCCA), 20 LUG – Daniele Franceschi e' deceduto il 25 agosto scorso, a 36 anni, nel carcere francese di Grasse ma ''un anno dopo le autorita' francesi non ci hanno ancora mandato gli organi interni per poter fare un'autopsia qua in Italia e sapere di cosa e' morto''. Lo ha detto la madre di Daniele, Cira Antignano, in un'intervista a Studio Aperto, su Italia Uno.

Cira Antignano ha poi letto anche un passaggio della lettera che le sarebbe stata inviata mesi fa da un compagno di cella di Daniele: ''Nei giorni precedenti al suo decesso, quando lamentava dolori al braccio – c'e' scritto – ho preso a calci la porta della cella per notti intere, per chiamate il guardiano di turno e avere soccorso, il risultato e' stato nullo''. Quel testo, pero', non ha mai convinto lo zio di Daniele, Aldo Antignano.

''Lo hanno lasciato morire – ha commentato la madre – lo hanno trattato come una bestia, non come un cristiano''. Poi, la donna ha letto un brano di un lettera di suo figlio per dimostrare che ''non vogliono che si dica la verita'': ''Il procuratore di Grasse – avrebbe scritto Daniele – mi ha minacciato di chiedere una grossa pena per il mio processo quando avessi testimoniato''.

''Io voglio una spiegazione – ha concluso la signora Antignano – al esigo, loro se lo sono dimenticati, ma io no''.

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