Francesco La Motta, ex vice dei Servizi, arrestato: “Tolti 10 mln al Viminale”

Francesco La Motta, ex vice dei Servizi, arrestato: "Tolti 10 mln al Viminale"
Francesco La Motta

ROMA – Francesco La Motta, ex prefetto ed ex vice direttore dei servizi segreti interni (Aisi), è stato arrestato a Roma. E’ accusato di aver sottratto 10 milioni di euro dai fondi del Viminale.

Agli arresti anche il banchiere Klaus Beherend, mentre Eduardo Tartaglia e Rocco Zullino, già in carcere a Napoli, sono stati raggiunti da una nuova ordinanza di custodia.

In manette anche una donna, Rosa Maria Frisari, della Direzione centrale per gli affari generali e per la gestione delle risorse finanziarie e strumentali del Viminale. E’ accusata di peculato.

Per il Giudice per le indagini preliminari di Roma appare ”del tutto probabile che vi siano state collusioni con altri pubblici ufficiali organici” al Fondo edifici di culto del Viminale, ”essendo del tutto inverosimile che nessuno si sia accorto di nulla per svariati anni”.

Gli arrestati sono accusati di peculato e falsità ideologica. Il filone romano dell’indagine, nata alcuni mesi fa a Napoli, riguarda un investimento in Svizzera di dieci milioni di euro del Fec (Fondo Edifici di Culto, e cioè quel fondo attraverso cui il ministero dell’Interno amministra e tutela il patrimonio artistico italiano), di cui La Motta era l’ex responsabile, affidato, secondo l’accusa, a Zullino, broker di Lugano e collaboratore di Tartaglia, a sua volta parente di La Motta.

Per quanto riguarda la posizione del banchiere Beherend, secondo i Ros e i carabinieri di Napoli che stanno svolgendo le indagini, sarebbe colui che ha redatto i piani di investimento dei Fondi in collegamento con Tartaglia.

 

 

 

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