Francesco Mangiacapra, l’avvocato gigolò: “Ho visto un prete venire davanti alla statua di Fatima”

Francesco Mangiacapra, l'avvocato gigolò: "Ho visto un prete venire davanti alla statua di Fatima"
Francesco Mangiacapra, l’avvocato gigolò: “Ho visto un prete venire davanti alla statua di Fatima”

ROMA – “La cosa più squallida che ho visto è un sacerdote che ha eiaculato davanti alla statua della Madonna di Fatima”. A La Zanzara su Radio 24 parla Francesco Mangiacapra, il gigolò ex avvocato che con il suo dossier su oltre cinquanta preti gay sta facendo tremare diverse diocesi in tutta Italia, tanto da essere ribattezzato il “mangiapreti”.

Il prete con la statua della Madonna, giura, lo ha “visto con i miei occhi, e ci sono le prove. E poi orge tra loro e con seminaristi. E fanno sesso anche in Chiesa”. “Sono ateo – spiega Mangiacapra – ma voglio aiutare la Chiesa. Cerco solo di far venir fuori delle mele marce. I preti non contaminati hanno già cominciato a ringraziarmi per quello che sto facendo. Mi chiamano e mi fanno i complimenti”.

Mangiacapra, che in precedenti interviste aveva spiegato di aver lasciato l’avvocatura perché “in venti minuti da gigolò guadagno quanto in un mese da avvocato praticante”, racconta alcune usanze dei suoi clienti.

“Con parecchi di questi preti – continua Mangiacapra – ho avuto rapporti sessuali. Poi ci sono ex seminaristi che sono usciti fuori dalla Chiesa che mi hanno aiutato a scoprire delle persone ipocrite che preferiscono tenere i piedi in due staffe…Queste persone hanno guadagnato dei soldi, con l’8 per mille, per poi spenderli a puttane. Io ho deciso di rinunciare a un guadagno per far venir fuori tutto questo marcio. Potevo continuare a fare l’escort con questi, invece no. Avrei guadagnato di più. Anche se i preti continuano a cercarmi lo stesso, nonostante sappiano cosa sto facendo. Uno è venuto con un libro per farselo autografare. Prima abbiamo fatto sesso, poi ho firmato il libro”.

“Non faccio nessuna denuncia alla procura – insiste-  ma alla Curia perché si tratta di peccati. Molti di questi preti quando dicono Messa puntano il dito contro la libertà sessuale di quelli come me che contribuiscono a fargli mettere il culo dove vogliono. Molti di questi cinquanta condannano pubblicamente quello che intimamente, segretamente e concretamente fanno. Se non fosse per persone come me resterebbe questa ipocrisia. I cattolici praticanti devono sapere che le mani che danno la comunione in bocca poco prima facevano altro…”.

E ancora: “C’è una vera e propria rete di preti gay. Molti sono noti alle varie Curie, i vescovi spesso sanno tutto. Invece di mandarli via il loro interesse è spostare le pedine e continuare il gioco. Dimostro che i preti dicono di conoscersi, aiutarsi, una mutua assistenza tra di loro”.

E i casi di pedofilia? “Quando ho denunciato qualche prete – racconta Mangiacarta –  il vescovo ti risponde: ci sono minorenni? L’unica loro preoccupazione, giusta, è la pedofilia. Per il resto tollerano fino a quando non scoppia lo scandalo mediatico. Ma se sei un esempio per una collettività bisogna dar conto dell’abito che si porta. Non ti togli il colletto e scopi”.

 

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