Larsson contro Schettino: “Non ha scusanti, da lui ipocrisia e malafede”

Pubblicato il 17 Gennaio 2012 - 12:40 OLTRE 6 MESI FA

La Costa Concordia (Lapresse)

ISOLA DEL GIGLIO (GROSSETO) – Anche lo scrittore svedese Björn Larsson critica il comportamento del comandante della Costa Concordia Francesco Schettino che, stando a quanto sospetta la procura di Grosseto, avrebbe abbandonato la nave senza coordinare l’evacuazione al largo dell’Isola del Giglio.

Dalla prima pagina di Repubblica, in un fondo dal titolo “Quell’illusione di dominare il mare e un capitano che sembra Lord Jim” (in riferimento al personaggio del libro di Joseph Conrad), l’autore de “La vera storia del pirata Long John Silver” afferma: “Un capitano non è purtroppo al riparo dal panico, dal senso di inadeguatezza rispetto alla prova che deve affrontare. Lord Jim è solo il primo ufficiale ma anche lui è un marinaio e scappa dalla sua imbarcazione mentre sta naufragando. Ma nessun uomo di mare può permetterselo. E questo vale anche per il comandante della Costa Concordia, se mai ha avuto una coscienza”.

Riferendosi a tutte le bugie di Schettino dette al telefono con gli ufficiali della Guardia Costiera, Larsson attacca: “La letteratura non ci aiuta però a capire quel che ha fatto il comandante nei minuti che hanno preceduto l’incidente. L’ipocrisia e la malafede con le quali ha cercato di nascondere il suo comportamento assurdo e imperdonabile, questo sì, mentre era al governo della Costa Concordia con i suoi oltre 4mila passeggeri. Un uomo di mare non si avvicina a pochi metri da un’isola in piena notte, su una imbarcazione di quelle dimensioni. Neanche io che abitualmente navigo su una barca a vela di dodici metri mi sentirei di farlo. Il comandante italiano ha mancato al più elementare dei suoi doveri: proteggere i passeggeri e l’equipaggio”.

Poi il ragionamento dello scrittore prosegue così, con esplicito riferimento allo scoglio che ha squarciato un fianco della Concordia: “L’ipotesi che lo scoglio del Giglio non fosse segnalato sulla cartina nautica non può essere una scusante. Tutti i navigatori sanno che le carte non sono esatte, dipendono dalle misurazioni e dalle profondità al momento nel quale sono disegnate”.