Fratelli d’Italia Latina: in carcere ex sindaco, chiesto arresto per un deputato

Fratelli d'Italia Latina: in carcere ex sindaco, chiesto arresto per un deputato
Fratelli d’Italia Latina: in carcere ex sindaco, chiesto arresto per un deputato (Nella foto il deputato Pasquale Maietta e l’ex sindaco Giovanni Di Giorgi)

LATINA – Fratelli d’Italia nei guai a Latina: in carcere l’ex sindaco Giovanni Di Giorgi e chiesto l’arresto del deputato Pasquale Maietta, entrambi indagati nell’inchiesta su presunti appalti truccati che ha coinvolto ex amministratori e imprenditori locali. Sedici le ordinanze di custodia cautelare firmate dal gip, otto in carcere e altrettante ai domiciliari. Si contestano vari reati, dall’associazione per delinquere alla turbata libertà degli incanti, passando per l’abuso d’ufficio ed il falso ideologico.

Tra i nomi dei destinatari spiccano quelli dell’ex sindaco Giovanni Di Giorgi e dell’ex assess0re Giuseppe Di Rubbo (Forza Italia). Nei guai anche Maietta che, oltre ad essere deputato, è anche il presidente del Latina Calcio, società che milita nel campionato di serie B e oggetto dell’inchiesta.

Secondo gli inquirenti dalle indagini sarebbe emerso un sistema di “illegalità diffusa” nel capoluogo pontino negli anni che vanno dal 2009 al 2015, fino dunque alla caduta della giunta di Giorgi e all’arrivo in Comune del commissario prefettizio Giacomo Barbato. L’indagine è partita da un’interrogazione parlamentare del settembre 2013 nella quale venivano ipotizzate presunte irregolarità nella gestione della piscina comunale.

Sono tre i filoni d’indagine: uno sulla gestione degli appalti, molti dei quali assegnati eludendo la gara ad evidenza pubblica; uno sui favori al Latina Calcio e uno sulla pianificazione urbanistica. Per anni l’amministrazione comunale si sarebbe accollata spese che erano invece a carico di altri imprenditori. Come per esempio le utenze energetiche della piscina oggetto dell’interrogazione parlamentare: una somma di 400mila euro in due anni che sarebbe dovuta essere a carico del gestore dell’impianto.

Gli investigatori avrebbero accertato, inoltre, che nell’assegnazione di appalti sarebbero state favorite quattro società, a cui ne sarebbero stati assegnati circa 150 in tre anni del valore complessivo di 2,4 milioni di euro. Per soddisfare le esigenze del Latina Calcio, invece, il Comune avrebbe realizzato una serie di opere, come l’ampliamento dello stadio comunale e il rifacimento di un campo di calcio destinato agli allenamenti della squadra, utilizzando procedure irregolari e traendo indebitamente dalle casse comunali oltre un milione di euro.

Sono oltre 50 gli indagati nell’inchiesta che ha scosso il mondo della politica e dell’imprenditoria pontina. Il Latina Calcio si è chiuso in silenzio stampa affidando le proprie reazioni ad una piccola nota comparsa sul proprio sito. “Calciatori, staff tecnico e dirigenza – si legge – esprimono solidarietà e vicinanza al proprio presidente Pasquale Maietta“. Parla di un “quadro desolante della nostra provincia” la consigliera regionale M5s del Lazio Gaia Pernarella, mentre il leader della Destra, e vicepresidente del consiglio regionale, Francesco Storace, si augura un’inchiesta rapida per “essere rapidamente certi che la città non sia stata insozzata da chi ha amministrato”.

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