Frattini e Maroni: “Sì ai body scanner in aeroporti italiani”

I body scanner arriveranno presto anche negli aeroporti italiani. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri Franco Frattini  chiudendo, con una dichiarazione netta a Radio 24, tutte le polemiche sulla privacy.

Per il ministro, infatti, «il diritto a non saltare in aria è la precondizione di tutte le libertà» e i body scanner, macchinari che passano ai raggi X il corpo nella sua interezza «sono lo strumento più sicuro. A tutte le persone che invocano la privacy dico che capisco il sacrificio, ma è un sacrificio che vale la pena fare».

Per chi prende un aereo, però, quella dei controlli sembra assomigliare sempre più un’odissea.  Si è iniziato, dopo l’undici settembre, coi controlli sui bagagli a mano. Quindi dopo nuovi attentati, i passeggeri sono stati obbligati a togliersi le scarpe e a cestinare le bottiglie d’acqua. Dopo l’esplosivo nelle mutande di Detroit era quasi inevitabile che si arrivasse a scandagliare le parti intime.

L’argomento dei body scanner sarà, in ogni caso, trattato in una riunione all’Enac il 7 gennaio. Anche il ministro dell’Interno Roberto Maroni si è detto favorevole alla loro introduzione degli aeroporti. Il Garante per la Privacy Francesco Pizzetti, riferendo il parere del gruppo che riunisce gli omologhi europei, ha detto nei giorni scorsi che l’utilizzo di queste apparecchiature deve rispettare la dignità della persona, rilevando soltanto la sagoma del corpo e non fotografandone l’interno.

Mentre l’Italia annuncia il suo sì, all’estero non mancano le perplessità.  Diverse associazioni britanniche protestano affermando che gli apparecchi rischiano di infrangere le leggi per la tutela dei minori, che proibiscono la creazione di immagini oscene dei bambini. Ai ministri di Londra viene chiesto di esentare i minorenni dai «full body scanner»; e si chiedono garanzie che le immagini dagli 80mila scanner previsti, comprese quelle dei vip, non finiscano su internet.

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