Frecciarossa deragliato: indagati i 5 operai di Rfi che hanno lavorato allo scambio Frecciarossa deragliato: indagati i 5 operai di Rfi che hanno lavorato allo scambio

Frecciarossa deragliato: indagati i 5 operai di Rfi che hanno lavorato allo scambio

Frecciarossa deragliato: indagati i 5 operai di Rfi che hanno lavorato allo scambio
Frecciarossa deragliato (nella foro Ansa) indagati 5 operai di Rfi

LODI – Sono indagati i 5 operai che hanno partecipato ai lavori di manutenzione della linea ferroviaria poco prima dell’incidente del Frecciarossa 595 Milano-Salerno deragliato giovedì a Livagra (Lodi) causando la morte di due macchinisti, Giuseppe Cicciù e Mario Di Cuonzo, e il ferimento di 31 persone. Gli operai sono dipendenti di Rfi.

Il procuratore di Lodi Domenico Chiaro ha iscritto sul registro degli indagati i cinque, compreso il caposquadra, per disastro ferroviario, omicidio e lesioni, tutti reati ipotizzati a titolo colposo.

Già nella conferenza stampa di giovedì, gli inquirenti avevano ipotizzato un possibile “errore umano” all’origine dell’incidente, ossia l’avere lasciato uno scambio aperto. Con l’iscrizione degli operai si procederà ora a quelli che si chiamano accertamenti irripetibili, in particolare sui binari, ai quali, a titolo di garanzia, dovranno partecipare anche avvocati e consulenti degli indagati.

Al centro dei rilievi c’è la mancata segnalazione al sistema elettronico di sicurezza dello scambio in svio. I tecnici e gli investigatori dovranno chiarire come mai il sistema di rilevamento non abbia ricevuto una segnalazione di svio ma di binari per dritto, facendo sì che il treno non sia stato fermato.

Lo scambio, quindi, ha immesso il treno in un binario verso sinistra (in quel tratto scorrono più binari dell’alta velocità), ma alla velocità di 290 km/h alla quale procedeva, la carrozza n.1 con la motrice è praticamente decollata e, 6-700 metri dopo, ha impattato contro un carrello che si trovava su un binario morto, e poi contro una palazzina. Il carrello è stato ritrovato dentro la palazzina, mentre dalla cabina di pilotaggio, sventrata, i corpi dei due macchinisti sono stati proiettati fuori ad ulteriore grande distanza.

La polizia scientifica, intanto, ha recuperato l’hard disk delle telecamere posizionate sul perimetro della stazione di segnalamento fra Livraga e Ospedaletto Lodigiano, dove ha finito la sua corsa la motrice. 

I sindacati, che oggi hanno indetto due ore di sciopero, rifiutano l’ipotesi di un errore umano commesso dalla squadra di operai, come unica causa dell’incidente. I lavoratori, seguendo una normale procedura, sono stati intanto destinati ad incarichi di ufficio, in attesa degli esiti delle inchieste aperte da Ferrovie e dalla Procura di Lodi. Sentiti come testi, gli operai avrebbero detto di non aver terminato il lavoro completamente, ma di aver rimesso lo scambio in ordine e che il binario dagli agenti di manutenzione era stato restituito regolarmente a quelli di movimentazione. Secondo quanto si è saputo, in questo modo la centrale di Bologna non avrebbe potuto constatare l’anomalia.

Oggi è cominciata la rimozione dei detriti e la messa in sicurezza della palazzina danneggiata. Non ci sono, tuttavia, previsioni sui tempi in cui potrà essere ripristinata la linea dell’alta velocità. L’area, infatti, è stata posta sotto sequestro dalla Procura di Lodi e fino a quando non sarà disposto il dissequestro, Rfi non potrà iniziare i lavori di ripristino che riguardano fra l’altro i binari per una lunghezza di circa un chilometro e anche la rete aerea.

Fonte: Ansa

Gestione cookie