Frecciarossa Milano-Roma: ritardo record di due ore

Quando avevano cominciato a percorrere la rete ferroviaria italiana erano stati salutati come una grande innovazione in grado di competere con l’aereo sulla tratta Milano-Roma. E invece i treni Frecciarossa finora hanno fatto notizia soprattutto per i ritardi ed i disservizi.

I treni Frecciarossa sotto accusa per i ritardi

È quanto è successo, di nuovo, sulla linea che congiunge la stazione Centrale milanese e Termini, al treno ad Alta Velocità 9613: ben due ore il ritardo accumulato. Coinvolto anche un altro treno, il 9595 Torino-Roma, fermo dietro al primo, e in ritardo di quasi un’ora e mezza. A bloccare il primo treno, sia il ghiaccio sui binari tra Milano e Bologna, sia un guasto tra Orte e Gallese, riparato dal macchinista.

Un vero caos che mobilita i consumatori pronti a denunciare la distanza tra le meraviglie promesse e la realtà. «Ritardi di tale portata su treni costosissimi sono inaccettabili», ha dichiarato infatti il presidente del Codacons Carlo Rienzi. Ed ha lanciato la sua proposta: un rimborso in denaro che sostituisca l’attuale bonus per l’acquisto di altri biglietti.

In più anche l’impossibilità di scegliere treni più lenti ma più economici (il biglietto per i nuovi convogli costa 89 euro – in seconda classe -) suscita proteste. Infatti, su 84 treni giornalieri sulla linea Milano-Roma, ben 72 sono Frecciarossa.

Ma le ferrovie spiegano che non era possibile fare altrimenti: essendo la linea occupata dai treni veloci è impossibile farne procedere altri in parallelo. E la celerità dei convogli resta l’opzione preferita dagli utenti, almeno secondo l’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Mauro Moretti, che parla di offerta «calibrata secondo la domanda». E sull’aspetto economico, ribadisce che i prezzi praticati sono inferiori a quelli delle altre nazioni europee. Parole che basteranno a calmare i viaggiatori?

*Scuola di giornalismo Luiss

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