Fredy Pacini non risponde alla telefonata di Salvini. E su Facebook è già un idolo

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Fredy Pacini non risponde alla telefonata di Salvini. E su Facebook è già un idolo

AREZZO – Dopo la morte di un 29enne moldavo introdottosi in una azienda di Monte San Savino (Arezzo) e ucciso da cinque colpi di pistola da Fredy Pacini, arriva il commento social del vicepremier Matteo Salvini sull’episodio.

“Dopo il Decreto Salvini, arriverà in Parlamento la nuova legge sulla Legittima Difesa. Io sto con chi si difende, entrare con la violenza in casa o nel negozio altrui, di giorno o di notte, legittima l’aggredito a difendere se stesso e la sua famiglia. La mia solidarietà al commerciante toscano, derubato 38 volte in pochi mesi: conti su di noi!”.

Salvini ha poi cercato di contattare telefonicamente Pacini. Ma anche lui come tutti non è riuscito a parlare direttamente con il gommista. 

L’avvocato Cheli ha spiegato infatti che il ministro ha telefonato in ditta per cercare Fredy Pacini ma quest’ultimo non se l’è sentita di parlarci e quindi la comunicazione è stata direttamente con lo stesso avvocato in rappresentanza di Pacini.

“Nei prossimi giorni ci piacerebbe che Fredy potesse parlare con il ministro Salvini, oggi non se la sente, dobbiamo capire che non è di poco conto quello che è accaduto per una persona i cui problemi finora, a parte l’assedio dei ladri, riguardavano la normale vita di tutti i giorni, il lavoro e le attività personali. Teniamo presente che è morta una persona in questo piazzale. Ribadisco che per il mio assistito la prima cosa è il rispetto per le autorità”, ha riferito l’avvocato.

“Se uno fa il rapinatore sa che fa un mestiere pericoloso”. Questo il commento di Salvini, parlando con i cronisti dopo la chiacchierata con l’avvocato Cheli. Il commerciante, ha aggiunto, “adesso ha diritto a stare tranquillo”. “Aveva subito 38 rapine – ha ricordato Salvini – ed era costretto a dormire nel capannone. Dopo 38 rapine qualsiasi cittadino avrebbe raggiunto lo stesso livello di esasperazione. Alla trentanovesima ha reagito. Se qualcuno di notte entra in una proprietà, c’è il diritto a spaventarsi e a difendersi prima di essere aggrediti”.

Intanto su Facebook è boom di iscritti – circa 18mila – al gruppo “Io sto con Fredy“, creato con lo scopo di raccogliere ed organizzare iniziative di solidarietà in favore del gommista e della sua famiglia.

 

 

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