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Friuli rischia zona gialla, Fedriga vuole il modello austriaco: “Non facciamo pagare le chiusure ai vaccinati”

di Redazione Blitz |15 Novembre 2021 16:12

Friuli rischia zona gialla, Fedriga: "I vaccinati non pagheranno il prezzo di nuove chiusure" (foto Ansa)

Aumentano i contagi in tutta Italia, il Friuli Venezia Giulia è una delle regioni più in difficoltà. Infatti è a forte rischio zona gialla. Il presidente Fedriga se l’è presa soprattutto con i no vax. Dalle sue parole, emerge una ammirazione per il modello austriaco dove è stato istituito un lockdown solamente per i no vax. Infatti, in Austria, i vaccinati possono continuare ad uscire e a svolgere tutte le loro attività quotidiane. Fedriga ha detto che i vaccinati non dovranno pagare il prezzo di eventuali nuove chiusure. 

Fedriga (presidente Friuli Venezia Giulia) strizza l’occhio al modello austriaco: “I vaccinati non devono pagare…”

“Non possiamo fare pagare il prezzo di eventuali nuove chiusure ai vaccinati, che hanno difeso se stessi e gli altri, partecipando alla campagna vaccinale”. Lo ha detto oggi a Udine il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, commentando la situazione della pandemia in regione.

“Siamo a un passo dalla zona gialla – ha ricordato – e questo è dato dal numero dei ricoveri anche in area medica, molto vicino al 15%. Il Fvg andrà in zona gialla, ma per fortuna questo prevede misure ancora molto contenute. Tuttavia, il passaggio alla zona arancione sarebbe drammatico per l’economia, è una cosa che non possiamo e non dobbiamo permettere. Dunque è chiaro che l’invito che continuo a fare è vaccinarsi, se ancora non lo si è fatto, e a fare la terza dose dopo i sei mesi”.

Il governatore ha poi ribadito che “chi ha seguito le regole è ben diverso da chi, invece, porta in giro fake news, non vuole partecipare alla campagna vaccinale, racconta fandonie sul vaccino”.

Secondo Fedriga, “ormai i dati scientifici ne dimostrano l’efficacia, in quanto proteggono noi e le strutture ospedaliere che, altrimenti, rischiano di diventare sovraffollate”.

Aumentano i contagi in tutta Italia, si intensificano i controlli nelle stazioni

Nelle grandi stazioni con gate di accesso ai binari (Milano Centrale, Firenze S.M.N., Roma Termini) “è preferibile che il controllo della certificazione verde sia svolto a terra, prima della salita sul mezzo. Qualora questo non fosse possibile, il controllo può essere effettuato dal personale insieme al controllo del biglietto di viaggio”.

E’ quanto prescrive l’ordinanza di Ministero della Salute e Mims che prevede anche che in caso di passeggeri che sui treni presentino sintomi riconducibili al Covid, la Polizia Ferroviaria e le Autorità sanitarie possono decidere di fermare il treno per procedere ad un intervento.  

Nelle aree di attesa comuni delle stazioni dovranno esserci restrizioni al numero massimo dei passeggeri ammessi “nel rispetto delle disposizioni di distanziamento fra le persone di almeno un metro”. E’ quanto prevede l’ordinanza del ministero della Salute e del Mims in cui si precisa anche che “vanno poi previste, per le aree di attesa comuni senza possibilità di aereazione naturale, ulteriori misure per ridurre il pericolo di contagio”.  

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