Da Vasto al funerale rom a Campobasso, ora si teme focolaio. Quartiere isolato, ira cittadini Da Vasto al funerale rom a Campobasso, ora si teme focolaio. Quartiere isolato, ira cittadini

Da Vasto al funerale rom a Campobasso, ora si teme focolaio. Quartiere isolato, ira cittadini

ROMA – E’ stato ricoverato al Cardarelli di Campobasso un cittadino della comunità Rom di Termoli che sarebbe risultato positivo al Covid-19.

L’uomo lo scorso 30 aprile avrebbe partecipato ad un funerale a Campobasso e avrebbe sviluppato e manifestato i sintomi della malattia.

Sarebbe, quindi, stato sottoposto a tampone che avrebbe dato esito positivo e che avrebbe spinto i medici dell’ospedale San Timoteo di Termoli a trasferirlo con tutte le precauzioni del caso al Cardarelli di Campobasso.

Mentre l’Asrem, riporta il Quotidiano del Molise, avvierà una indagine con i tamponi per verificare l’eventuale estensione del contagio a Termoli, la preoccupazione arriva dall’ Abruzzo, in particolare da Vasto, per una escalation di contagi che potrebbero essersi verificati all’interno della comunità rom.

Il sindaco di Vasto, Francesco Menna, ha chiesto alla Regione Abruzzo l’istituzione della zona rossa per il quartiere San Paolo.

Se le autorità sanitarie non confermano e non escludono, c’è tutta la possibilità che l’impennata di casi a Vasto sia legata al funerale rom.

Nelle ultime 24 ore a Vasto si sono verificati 14 nuovi casi di persone positive al Covid-19, tutte all’interno dello stesso stabile e dello stesso quartiere, il quartiere San Paolo, uno dei quartieri più densamente popolati della città abruzzese.

“I casi si sono sviluppati all’interno dello stesso stabile e dello stesso quartiere – ha affermato Menna in un video pubblicato su Facebook – e ci siamo subito adoperati per monitorare, controllare e sorvegliare la zona adottando tutti i provvedimenti utili a monitorare questa situazione”.

Un monitoraggio che secondo Menna non è abbastanza.

Di qui, scrive sempre il quotidiano, la decisione di scrivere al presidente della Regione Abruzzo, Marsilio, per chiedere l’istituzione della zona rossa, che è un provvedimento che spetta agli organi sovra comunali.

Una richiesta utile “al fine di monitorare la situazione ed uscirne nel giro di due settimane nel modo migliore possibile per tornare alla situazione rosea che avevamo qualche giorno fa abbiamo passato mesi a fare sacrifici il quartiere San paolo avrà la forza di capire la richiesta della misura ma è l’unico modo di garantire la sicurezza di tutti anche dei contagiati che mi auguro che escano dalla situazione quanto prima”.  

La Procura di Vasto ha avviato una indagine per violazione del Dpcm per verificare se possano essersi verificate delle “fughe” fuori regione in pieno periodo di lockdown quando non erano consentiti i trasferimenti al di fuori del Comune di appartenenza.

Sui social però non sono mancate le reazioni furiose – come riporta Il Giornale – da parte di chi potrebbe essere costretto a stare nuovamente a casa per colpa dei rom trasgressori: “Non ho la forza di capire perché devo temere per la vita dei miei genitori che vivono proprio in quel quartiere e che hanno già i loro problemi di salute”.

In molti lamentano pure di aver ricevuto un trattamento diverso rispetto a quello riservato per i rom: “Perché io sotto casa mia sono stato fermato dai carabinieri, con mascherina perché parlavo a distanza con un ragazzo, perquisito, trattato come un criminale, portato in caserma e fatto tornare a casa?”.

Una tesi sostenuta da tutti i residenti del quartiere. “Noi siamo stati due mesi chiusi dentro casa. Perché questi rom usciti fuori Regione non sono stati controllati da nessuno?”, si interroga un utente. (fonti IL GIORNALE, IL QUOTIDIANO DEL MOLISE)

 

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