Funerali Berlusconi, la piazza canta “chi non salta comunista è”: e l’inviata del Tg5 si commuove VIDEO

La piazza intona "chi non salta comunista è". E l'inviata del Tg5 si commuove.

di redazione Blitz
Pubblicato il 14 Giugno 2023 - 17:44 OLTRE 6 MESI FA

Funerali Silvio Berlusconi, l’inviata del tg5 Elena Guarnieri si commuove in diretta mentre dalla piazza viene intonato il classico “chi non salta comunista è”. L’inviata lavora a Mediaset (che ha trasmesso in esclusiva e in diretta i funerali) da tantissimi anni. E durante il collegamento, per lei non è facile trattenere le lacrime.

Funerali Berlusconi, Elena Guarnieri si commuove in diretta 

Il video con la giornalista commossa sta diventando virale in Rete (clicca qui per vederlo su Twitter) se non altro per il fatto che l’inviata, con voce commossa, decide di bloccarsi e di commuoversi mentre la piazza intona “chi non salta comunista è”. Queste le parole della Guarnieri: “Forse potete vedere nelle immagini che ho girato, lo striscione, con quella frase. Sentite adesso, sentite” dice la giornalista che in quell’istante smette di parlare.  

“Quei cori anticomunisti ci onorano”

“Chi non salta comunista è”. Secondo Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, coordinamento di Unione Popolare, aver sentito quei cori al funerale di Berlusconi dimostrano che “il lutto nazionale è stato un atto di prepotenza. Altro che lutto nazionale, in piazza una manifestazione becera. Berlusconi è divisivo, non per la cattiveria degli avversari, ma perché ha perseguito costantemente la divisione e la contrapposizione spesso anche inventando il nemico. Quei cori ci ricordano che Silvio Berlusconi ha passato la vita a combattere la parte migliore di questo Paese e della sua storia, quella che ha pagato il prezzo più alto per conquistare la democrazia”.

“Berlusconi – aggiunge – ha sdoganato il fascismo e diffuso un velenoso quanto ridicolo anticomunismo. In realtà l’anticomunismo era una trovata per trovare seguaci nella sua lotta contro magistrati e altri gruppi di potere con cui condivideva le scelte strategiche neoliberiste. Per vincere lo scontro nel teatrino del bipolarismo Berlusconi ha usato l’anticomunismo come collante del suo blocco”.

“Orgogliosi di essere sempre stati dall’altro lato della barricata ringraziamo per quei cori anticomunisti che ci onorano. I nostri principi, valori e programmi sono l’antitesi del berlusconismo. Se il centrosinistra ha combattuto e poi governato con Berlusconi condividendone e realizzandone i programmi, noi abbiamo contrastato innanzitutto gli interessi e le logiche che Silvio Berlusconi rappresentava e il modello sociale che proponeva”, conclude Acerbo.

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