Funerali di Luca Rosi a Ramazzano (Pg). il vescovo: "La gente ha paura"

PERUGIA, 8 MAR – Diverse migliaia di persone hanno partecipato oggi, nel Cva di Ramazzano, alla periferia di Perugia, ai funerali di Luca Rosi, l'impiegato di banca di 38 anni ucciso nella notte tra venerdi' e sabato scorso durante una rapina nella villetta dei suoi genitori. Migliaia di persone che con la loro partecipazione, hanno detto no a questa ''violenza cieca e spietata, che non tiene in alcun conto il valore della persona e della vita umana'', come ha sottolineato nella sua omelia l'arcivescovo di Perugia, mons. Gualtiero Bassetti. ''La nostra gente – ha detto il vescovo – ha paura''.

Tra gli altri, presenti anche i vertici delle forze di polizia, con i comandanti provinciali di carabinieri e guardia di finanza, il questore di Perugia, il prefetto. C'erano poi la presidente della Regione, Catiuscia Marini e il sindaco del capoluogo umbro, Wladimiro Boccali. E proprio a loro, istituzioni e forze di polizia, il vescovo ha rivolto il suo appello: ''le istituzioni pubbliche e le forze dell'ordine – ha detto – sono chiamate per la loro parte a prevenire e vigilare, perche' la vita e i beni delle persone siano tutelati. Il male e' male, bisogna dirlo con coraggio e chiarezza; ed occorrono, da parte di chi ha responsabilita', scelte veritiere e giuste. Noi abbiamo il diritto di vivere sicuri, di ritrovarci in pace e tranquillita' nelle nostre case. Lo diciamo sulla bara del nostro fratello Luca: episodi come questo non devono piu' ripetersi!''.

''E' inevitabile – ha affermato, fra l'altro, mons. Bassetti nella sua omelia – il senso di sdegno, che si unisce al senso di impotenza e di paura. Siamo sconvolti, per questo brutale assassinio, per queste incursioni di violenza nei nostri ambienti per loro natura pacifici e solidali''. ''C'e' un malessere diffuso – ha sottolineato il vescovo – che non nasce tanto dalle difficili condizioni di vita, ma da disordine morale profondo, soprattutto da arroganza, da bramosia di denaro, da disprezzo della persona e della vita umana. Dopo questi ripetuti episodi la nostra gente ha paura, soprattutto in periferia e nelle campagne''.

Con i familiari di Luca, ha partecipato al funerale anche il nipotino, di otto anni, che al momento della rapina era nella villetta con la nonna Ilvana e la fidanzata del bancario ucciso, Mary.

Sulla bara di legno chiaro erano stati sistemati una foto di Luca sorridente, un peluche e le maglie delle squadre di calcio di Juventus, Barcellona, Perugia e Ramazzano. Era infatti uno sportivo, appassionato di calcio (nel Ramazzano aveva anche militato) come ha ricordato un suo amico. Era ''professionale e cortese – ha aggiunto – e con Mary aveva trovato la serenita'''.

''Luca – ha ricordato ancora il suo amico – non amava i soprusi e le ingiustizie, era sempre pronto ad aiutare il prossimo. Ora allenera' la squadra di calcio del Paradiso''.

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