Furbetti del cartellino: sospesi in 48 ore, licenziati in un mese

Furbetti del cartellino: sospesi in 48 ore, licenziati in un mese
Furbetti del cartellino: sospesi in 48 ore, licenziati in un mese

ROMA – Furbetti del cartellino: sospesi in 48 ore, licenziati in un mese. Sospensione immediata (entro 48 ore), sanzione massima (licenziamento): sono legge i provvedimenti per contrastare i fenomeni di assenteismo coperti negli uffici. “Per chi viene beccato a timbrare il cartellino e andarsene la pacchia è finita”, è infatti legge il decreto sui licenziamenti “cattivi ma giusti” per i cosiddetti furbetti.

Parole ferme quelle con cui il premier Matteo Renzi annuncia l’approvazione definitiva in Consiglio dei ministri delle nuove regole per sanzionare chi “truffa lo Stato”. Una stretta che riguarda anche i dirigenti che consentono certi comportamenti. “Il dirigente non licenzia il dipendente furbetto e scorretto, noi licenziamo il dirigente. Tutto ciò per me si chiama serietà”, ha aggiunto Renzi.

Una lunga lista di esempi, Sanremo il più clamoroso e Caserta l’ultimo, hanno preceduto il sì al provvedimento che è destinato a fare scuola e avere ricadute anche su tutte le altre condotte illecite. La filosofia che sta dietro al provvedimento è così riassunta da Renzi: “Se mi freghi ti stango, se lavori bene premio il tuo lavoro”.

Gli ultimi ritocchi hanno rafforzato l’efficacia della misura, dopo 48 ore la sospensione e entro 30 si chiude, stabilendo che “un vizio formale” non può bloccare il licenziamento, spiega la ministra della P.a. Marianna Madia, che ha siglato il provvedimento. Insomma per i furbetti la possibilità di impugnare l’espulsione e ottenere la reintegra viene ridotta.

D’altra parte nel privato l’operazione è stata ampia e generalizzata, come è noto la salvaguardia dell’articolo 18 è stata di molto circoscritta con la Fornero prima e il Jobs act dopo. Ora se nel pubblico la tutela dello Statuto dei lavoratori resta (la pronuncia della Cassazione in materia è giusto di qualche giorno fa) vengono però messi dei paletti al ‘ricorso facile’.

Sul punto Madia è chiara: “Nel pubblico le norme sulle sanzioni devono essere più rigide che nel privato, per motivi etici, e nel Testo Unico sul pubblico impiego continueremo il lavoro sui procedimenti disciplinari per cancellare le aberrazioni”, basta un cavillo e si viene riammessi. Quindi le novità potrebbero essere estese anche ad altri comportamenti fraudolenti, colpendo non solo gli assenteisti ma anche, ad esempio, chi ruba.

Furbetti del cartellino, ultimo caso a Caserta, anche due medici. Ci sono anche due medici che hanno firmato certificati di morte senza neppure essere andati a fare accertamenti sulle persone decedute, tra i 16 “furbetti del cartellino” in servizio nell’Asl di Maddaloni (Caserta) scoperti dai Carabinieri (ieri 15 giugno) nell’ambito di un blitz anti-assenteismo scattato all’alba nel Casertano.

I militari hanno notificato nove ordinanze agli arresti domiciliari mentre per altre sette persone è stata disposta la sospensione dal lavoro. Secondo l’accusa, gli indagati lasciavano il posto subito dopo avere timbrato il badge, alcuni anche quello dei colleghi assenti, per andare a sbrigare faccende personali, come fare shopping, jogging o per portare i figli a scuola, come dimostrano le immagini girate durante gli appostamenti.

Gestione cookie