Furkan Dundar, studente turco espulso. Coinquilino: Hipster, non jihadista

Furkan Dundar, studente turco espulso. Coinquilino: Hipster, non jihadista
Furkan Dundar, studente turco espulso. Coinquilino: Hipster, non jihadista

PISA – Viveva e vestiva all’occidentale. Più che un jihadista sembrava un hipster. Così uno dei suoi coinquilini  descrive Furkan Semih Dundar, il dottorando turco della Normale espulso a dicembre scorso dall’Italia per le sue presunte simpatie islamiste.

Il coinquilino, che ha chiesto l’anonimato, ha vissuto per circa due settimane insieme a Furkan e ad altri studenti universitari in un appartamento di via Volturno, non lontano dal centro storico di Pisa.

In casa ci sono ancora i suoi testi universitari e i documenti della banca dove aveva appena aperto un conto. L’affitto della stanza lo aveva già saldato in anticipo fino a gennaio. La proprietaria e i coinquilini accettano di parlare con i giornalisti in cambio dell’anonimato e lo studente universitario italiano che occupava l’altra camera ricorda i giorni dell’ intervento della polizia:

“La sera del 22 dicembre, intorno alle 23 sono arrivati 4 o 5 poliziotti, insieme a Furkan. Hanno perquisito la sua stanza. Non mi hanno detto il motivo, ma erano tutti molto tranquilli, anche lo stesso Furkan. Dopo avere perquisito la camera se ne sono andati lasciandolo a casa. Poi, circa un’ora dopo sono tornati, e questa volta hanno prelevato telefonino e tablet e hanno chiesto a lui di seguirli”.

Il 24 dicembre, poi, la polizia e lo studente sono tornati nell’appartamento:

“Gli hanno fatto prendere alcuni effetti personali e se ne sono andati – racconta lo studente – ma non mi hanno detto il motivo di quelle indagini. Si sono limitati a dire che era una ‘burlonata’ e anche Furkan, in inglese, mi ha detto di non preoccuparmi. Con me non ha mai parlato né di politica, né di religione. Non l’ho più rivisto. Viveva e vestiva all’occidentale, come un hipster, gli appassionati Usa di bebop. Non sembrava certo un jihadista”. 

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