Piccoli furti, liti, ingiurie: 8 ‘peccati’ che non ti mandano a processo

Pubblicato il 22 Febbraio 2012 - 11:11 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – D’ora in poi piccoli furti, ingiurie, guida in stato d’ebrezza senza incidenti, liti non saranno più reati, o meglio chi li compie per la prima volta non sarà più processato. Sono gli otto “piccoli peccati” per cui si potrà non essere più puniti. Effetto di un nuovo articolo del codice di procedura penale, il 530bis, che sta per essere approvato alla Camera e che disponde il “proscioglimento per particolare tenuità del fatto”. Il relatore, il Pd Lanfranco Tenaglia, fa l’esempio del furto della mela: “Se la rubo in un supermercato è un furto, ma il danno per il proprietario è tenue. Ma se la rubo alla vecchietta che ne ha comprate tre, quel fatto non sarà tenue”. La Lega lo ha già battezzato legge “svuota-processi” dopo quella svuota-carceri.

Ovvero che succede? Per i reati lievi e che non provocano danni alla collettività, l’articolo 530bis dispone l’archiviazione. Quindi chi li ha commessi può evitarsi il processo e tutto ciò che ne consegue. L’articolo recita così: “Il giudice pronuncia sentenza di proscioglimento quando, per le modalità della condotta, la sua occasionalità e l’esiguità delle sue conseguenze dannose o pericolose, il fatto è di particolare tenuità”.

Vediamo gli otto “piccoli reati” per cui potremo stare tranquilli:

Furto al supermercato. In questo caso il furto di una  mela piuttosto che di un pacco di pasta è “tenue” perché non crea grandi danni, anzi nessuno, al supermercato. Il giudice a cui viene sottoposto il caso, quindi, con il nuovo articolo di procedura penale alla mano può archiviare per la “tenuità del fatto”, soprattutto se facendo delle ricerche si accorge che la persona in questione non è una ladra “di professione”, ma il furto è stato un caso isolato.

Guida in stato di ebbrezza. Mettiamo che avete bevuto due bicchieri di vino in un locale vicino casa ma avete preso la macchina perché è notte e fa freddo. Tornate verso casa, vi fermano, vi fanno l’alcol test e vi trovano positivi. In base al codice della strada rischiate il sequestro dell’auto, la revoca della patente, il processo. Ma con il nuovo articolo 530bis, se non avete infranto il codice della strada né provocato incidenti e se il fatto è isolato potete usufruire dell’archiviazione.

Assegni trafugati. Un commerciante in difficoltà economiche e strozzato dagli usurai incassa un assegno di cento euro e lo riutilizza pagando un fornitore. Ma l’assegno arriva da un furto e il commerciante rischia da due a otto anni di reclusione. Il giudice ora può, accertando la buona fede del commerciante e che l’episodio è stato un caso isolato, archiviare il tutto e risparmiare il commerciante dal processo.

I beni pubblici. Immaginate due ministeriali che usano il telefono “pubblico” per telefonate private extraurbane. Il primo telefona una volta in Australia per sentire la zia che sta male, il secondo chiama tutti i giorni i genitori a Parigi. Entrambi per l’attuale codice penale si macchiano di peculato e rischiano dai tre ai dieci anni. Con il nuovo codice però la prima persona potrà fruire di un’archiviazione perché il suo è un “piccolo” reato, una sola chiamata e per ragioni gravi. Il secondo andrà incontro al suo processo perché abusa quotidianamente e di nascosto di un bene pubblico.

Lite di condominio. In un appartamento vive una coppia di coniugi. In quello accanto un gruppo di studenti che spesso invitano gli amici e si divertono fino a notte fonda. Un giorno, dopo l’ennesima nottata, scoppia una lite furibonda in cui volano parole grosse e si arriva alle mani. I vicini si allarmano e chiamano la polizia. Scatta una denuncia per minaccia e violenza privata contro i coniugi. Il 612 prevede il carcere fino a un anno e la procedibilità d’ufficio. Passa qualche giorno e i ragazzi chiedono scusa. Il fatto è isolato, occasionale, non ha precedenti. Il giudice archivia pure questo “piccolo” reato.

Armi dimenticate. Può capitare di ritrovarsi in casa armi “dimenticate”, di qualche parente scomparso e che aveva il porto d’armi. Se la polizia entra in casa per un controllo e trova il “fucile di nonno” si viene denunciati per detenzione illegale d’armi, reato punibile da uno a otto anni con il rischio di arresto in flagranza. Adesso, se il giudice accerta che si tratta di “armi dimenticate” in una soffitta dopo la morte di papà o di nonno, può archiviare il tutto.

La diffamazione. Novità anche per i giornalisti: chi scrive un articolo riprendendo nel suo pezzo una citazione del pezzo di un suo collega che viene poi giudicato diffamatorio, oggi viene condannato anch’egli per diffamazione con una pena da sei mesi a tre anni. Ma se il giornalista può dimostrare che riteneva la fonte attendibile, che non aveva un intento persecutorio nei confronti del destinatario dell’articolo, che il suo curriculum professionale è immacolato, il giudice può archiviare la sua posizione.

Ingiuria aggravata. Due litigano furiosamente, si insultano e poi vengono alle mani. Il tutto davanti ad amici o conoscenti. Un caso classico di ingiuria aggravata, punita con una pena fino a un anno di carcere. Ma se, di fronte ad altri testimoni che possono provare l’autenticità del fatto, i due si riappacificano veramente, il giudice può valutare l’opportunità di un’archiviazione.