BERGAMO – Aspettano il buio, aspettano il momento giusto e poi colpiscono. Con una tecnica silenziosa e quindi poco rischiosa: un semplice forellino nello stipite delle porte. Una volta realizzato il buco basta un utensile semplice, anche un cacciavite, per far scattare le serrature e entrare. E’ allarme, in provincia di Bergamo e non solo, per i furti nelle abitazioni realizzati, appunto, con la tecnica del forellino.
In questo periodo una delle bande più pericolose opera nella Val Brembana, ma il problema è ovviamente nazionale visti anche i dati diffusi qualche giorno fa dal Sole 24 Ore che mostrano come siano in aumento, tra i reati, proprio i furti nelle abitazioni.
I ladri, spiega in un dettagliato articolo l’Eco di Bergamo, studiano prima i punti deboli delle abitazioni e poi colpiscono. Sfruttano la sera, non prima di essersi cautelati con un palo e di aver studiato il flusso sulla strada dove colpiscono.
Scrive l’Eco di Bergamo:
Pare agiscano appena si fa sera, dopo le 17, in più persone, con uno che fa da palo e gli altri che agiscono. Salgono su balconi e terrazze, controllano i movimenti dei residenti e poi agiscono. In alcuni casi i tentativi sono andati a vuoto, in altri riescono a entrare ma poi non portano via nulla, in altri invece se ne vanno col bottino, in genere gioielli e oro.
Le prime segnalazioni, con tentati furti e furti avvenuti, circa due settimane fa a Berbenno, Laxolo e Brembilla. Un episodio è stato segnalato anche a Gerosa, frazione di Val Brembilla. Negli ultimi giorni è allarme anche a Ubiale Clanezzo. Blitz dei ladri pure a Zogno. Sempre la scorsa settimana i ladri hanno agito a Piazza Brembana.Almeno altri due tentativi a Branzi.
Qualche traccia i banditi di Bergamo l’hanno lasciata. La banda sembra composta da 4-5 persone e da una serie di “avvistamenti sospetti” pare che si spostino con una Golf scura. In più di qualche occasione, causa imprevisto, sono stati costretti a lasciare di gran carriera il luogo del colpo. Una volta, addiritttura, lasciando sul posto gli attrezzi da scasso. Ma prenderli, a Bergamo come nel resto d’Italia, è tutt’altra cosa.
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