G8, nuove accuse per Toro: per l’accusa era la “talpa” in procura prima del 2009

Achille Toro

L’ex procuratore aggiunto di Roma, Achille Toro, sarebbe stato una “talpa” già da tempo prima che emergessero le sue soffiate nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti del G8. E’ l’ipotesi dei magistrati di Perugia. Prima di passare informazioni coperte dal segreto istruttorio sulle indagini riguardanti i protagonisti coinvolti dall’inchiesta sulla Protezione civile (Angelo Balducci e Diego Anemone in particolare) Achille Toro avrebbe rivelato, prima del 2009, altre notizie su inchieste in corso.

Questa è l’ipotesi dei magistrati contenuta nella richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex ministro delle Infrastrutture, Pietro Lunardi, secondo quanto riporta “La Repubblica”. “Nei confronti del procuratore aggiunto di Roma, Achille Toro – scrivono i pm di Perugia Alessia Tavernese e Sergio Sottani, si legge sul quotidiano di Ezio Mauro – le acquisizioni processuali, sempre nella forma embrionale degli spunti investigativi idonei eventualmente a connotare l’ipotizzato reato corruttivo, non si limitano all’anno 2009, ma si profilano anch’essi da epoca di gran lunga anteriore”.

La ricostruzione dei pm riportata da “La Repubblica” è che Toro, a capo del gruppo di magistrati che indagava sui reati contro la pubblica amministrazione, ritardasse le indagini per aiutare i membri della “cricca”:  “Tuttavia, a fronte delle richieste dei sostituiti assegnatari del procedimento nonché della stessa polizia giudiziaria – scrivono i magistrati di Perugia – di qualificare nei termini giuridicamente corretti la vicenda in modo da potere adottare gli strumenti investigativi idonei, quali perquisizioni, intercettazioni telefoniche ed altro, la condotta di Achille Toro si è caratterizzata per la stasi inibitoria e la volontà dissuasiva. Tutto ciò mentre nelle separate indagini fiorentine si stava accertando come personaggi collegati a Diego Anemone ed Angelo Balducci, in particolare Edgardo Azzopardi e Manuel Messina, stavano acquisendo da Camillo Toro, figlio di Achille Toro, le informazioni proprio su quel procedimento romano su cui il procuratore aggiunto stava esercitando la sua diretta attività di controllo”.

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