G8: la Corte di Strasburgo assolve l’Italia per la morte di Carlo Giuliani

BRUXELLES – La Corte europea dei diritti umani di Strasburgo, con sentenza definitiva, ha assolto l’Italia dalle accuse di aver responsabilità nella morte di Carlo Giuliani avvenuta durante gli scontro tra manifestanti e forze dell’ordine nel corso del G8 di Genova. La decisione è stata presa a maggioranza dai giudici della Grande Camera.

Con tredici voti a favore e quattro contrari i giudici della Grande Camera hanno stabilito la piena assoluzione di Mario Placanica, il carabiniere che sparò a Carlo Giuliani in piazza Alimonda, confermando cosi’ la sentenza di primo grado emessa il 25 agosto 2009.

La Grande Camera ha assolto l’Italia dall’accusa di non aver condotto un’inchiesta sufficientemente approfondita sulla morte di Giuliani. In questo caso la Corte si e’ espressa con 10 voti a favore e 7 contrari. La stessa maggioranza si è pronunciata anche per l’assoluzione dell’Italia dall’accusa di non aver organizzato e pianificato in modo adeguato le operazioni di polizia durante il summit del G8 a Genova.

Il presidente della Corte europea dei diritti dell’uomo, Jean Paul Costa, ha letto la sentenza definitiva sul caso Giuliani in un’aula praticamente deserta. Al pronunciamento del verdetto era assente l’avvocato Nicolò Paoletti che ha rappresentato la famiglia Giuliani durante tutto l’iter del ricorso a Strasburgo, cominciato nel 2002. Rappresentato invece lo Stato italiano con l’ambasciatore Sergio Busetto.

Il padre di Giuliani: “Non ci arrendiamo”. ”Ci rivolgeremo al tribunale civile come unica possibilita’ di avere un dibattimento per l’omicidio di Carlo. Non ci arrendiamo”: lo afferma Giuliano Giuliani, il padre del giovane morto in piazza Alimonda durante le proteste contro il G8 di Genova.

”Di delusioni ne abbiamo già avute – ha spiegato Giuliano Giuliani – l’essenziale è non arrendersi. Nel processo per le devastazioni ed i saccheggi qualcosa era venuto fuori e testimoniava la necessita’ di un approfondimento che non c’è mai stato”.

”Abbiamo documenti e documenti sull’omicidio di mio figlio e su quello che gli hanno fatto dopo – prosegue il padre di Giuliani – Spero davvero che fosse già morto e non moribondo quando un carabiniere gli spaccò la fronte con una pietrata. Tutte queste cose meritano un dibattimento per accertare la verità. E che nessuno pensi che vogliamo rivalerci sul carabiniere. Comunque su almeno su tre punti, sette dei 17 giudici della corte di Strasburgo erano a nostro favore”.

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