Gabriele Paolini difeso dal fidanzatino: “Prima volta non mi pagò. E decidevo io”

Gabriele Paolini difeso dal fidanzatino: "Prima volta non mi pagò. E decidevo io"
Gabriele Paolini difeso dal fidanzatino: “Prima volta non mi pagò. E decidevo io” (foto Lapresse)

ROMA – Il fidanzatino di Gabriele Paolini difende il disturbatore: si trattava di sesso spontaneo, fatto per amore e non per soldi. “Quando con Paolini ho avuto il primo rapporto in auto non mi ha pagato. Non ho mai fatto questo con altri uomini in cambio di soldi”. Ed è proprio sulla base della testimonianza del ragazzo, scrive Rita Cavallaro su Libero, che il giudice ha disposto gli arresti domiciliari per Paolini.

Cavallaro spiega che secondo il ragazzo la loro era una storia d’amore.

“La prima volta è iniziato con la richiesta di Paolini di massaggiarmi i piedi. Questo è avvenuto a casa sua. Durante il massaggio ho avuto un’erezione, ero vestito, avevo i pantaloni corti. Paolini ha scoperto che ero bisex. Questo è avvenuto prima del rapporto in auto”.

Cavallaro continua a narrare la testimonianza del ragazzo:

Ero io che decidevo quello che volevo fare con Paolini e il rapporto non era del tipo tu mi fai questo ed io ti do i soldi”.

Anche di fronte alle contestazioni del pm, che punta l’attenzione sulle pretese economiche del minorenne nel video del tassametro, il fidanzato dice che “era un momento scherzoso. Quando Paolini mi chiedeva di fare le cose, lo faceva sempre con gentilezza, non come una puttana”.

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