Gabriele Sandri. Pg Cassazione: “Confermare la condanna a Spaccarotella”

Pubblicato il 14 Febbraio 2012 - 12:36 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Deve essere confermata la condanna d’appello, pari a nove anni e quattro mesi di reclusione, nei confronti dell’agente della Polstrada, Luigi Spaccarotella, accusato di omicidio volontario nei confronti del tifoso biancoceleste Gabriele Sandri, ucciso l’11 novembre del 2007. Lo ha chiesto il sostituto procuratore generale della Cassazione, Francesco Iacoviello.

Per il pg, dunque, si tratto’ di omicidio volontario e non colposo come invece ritenuto dai giudici di primo grado. La requisitoria del pg Iacoviello e’ durata circa un’ora e si e’ conclusa con la richiesta del rigetto del ricorso presentato dai legali di Spaccarotella, avvocati Federico Bagattini e Francesco Molino. L’udienza e’ in corso innanzi alla Prima sezione penale della Cassazione gremita di amici e parenti di Gabriele Sandri.

In prima fila, insieme al legale di parte civile, avvocato Michele Monaco, siedono, con grande compostezza il fratello e il padre della giovane vittima, Cristiano e Piergiorgio Sandri. Spaccarotella che in attesa del giudizio definitivo e’ stato sospeso dal servizio, si trova in stato di liberta’. In primo grado era stato condannato dalla Corte di Assise di Arezzo, il 14 luglio 2009, ad una condanna piu’ mite di circa cinque anni per omicidio colposo aggravato dalla previsione dell’evento. In serata dovrebbe essere emesso il verdetto della Suprema Corte.

”Spaccarotella non sparo’ alle gomme ma sparo’ ad altezza d’uomo”, ha sottolineato il pg nella sua requisitoria innanzi alla Prima sezione penale criticando le conclusioni alle quali arriva la sentenza, piu’ mite per Spaccarotella, di primo grado. Ad avviso di Iacoviello Spaccarotella agi’ sparando sulla macchina dei tifosi biancocelesti come in risposta allo ”smacco o alla beffa per il fatto che non si erano fermati ne’ all’azionamento della sirena delle forze dell’ordine, ne’ dopo che lui stesso aveva sparato un colpo in aria”. Per il pg questa reazione dell’agente fu ”abnorme tanto che gli altri tre poliziotti che erano con lui non spararono e reagirono diversamente”.

Iacoviello iniziando la sua requisitoria nella quale aveva premesso di voler trattare ”solo argomenti di diritto” tra le prime osservazioni non ha mancato di rilevare che ”se a sparare fosse stato un pregiudicato, anziche’ un poliziotto, il giudice avrebbe impiegato solo una manciata di secondi per condannarlo per omicidio volontario con dolo eventuale” come, nella vicenda Sandri, e’ avvenuto solo nel secondo grado di giudizio anziche’ fin dal primo.

E’ atteso attorno alle ore 16 del pomeriggio il verdetto della I sezione penale della Cassazione che dovra’ decidere se confermare o meno la condanna a nove anni e quattro mesi di reclusione per omicidio volontario nei confronti dell’agente della Polstrada, sospeso dal servizio, Luigi Spaccarotella, accusato dell’omicidio del giovane tifoso laziale Gabriele Sandri. Lo si e’ appreso al termine dell’udienza, conclusasi da poco.  Luigi Spaccarotella, l’agente della Polstrada sospeso dal servizio, attende nella sua casa di Arezzo il verdetto della Cassazione. In caso di conferma della condanna a nove anni e quattro mesi di reclusione, per l’omicidio volontario del tifoso della Lazio Gabriele Sandri, dovra’ scontare per intero la pena in quanto non ha periodi di carcerazione preventiva gia’ trascorsi. Lo ha reso noto l’avvocato Federico Bagattini, che lo ha difeso in Cassazione insieme al collega Francesco Molino.