Garlasco: Alberto Stasi, dna, unghie di Chiara Poggi. Periti contro in tribunale

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Ottobre 2014 - 07:48 OLTRE 6 MESI FA
Garlasco: Alberto Stasi, dna, unghie di Chiara Poggi. Periti contro in tribunale

Alberto Stasi con graffi sul braccio in evidenza (foto Ansa)

MILANO – Periti contro a Milano al processo sul delitto di Garlasco, ripreso a Milano davanti alla prima Corte d’Assise d’Appello. Alberto Stasi è imputato dell’omicidio della sua allora fidanzata Chiara Poggi. Questa volta però la partita non si è giocata tra difesa contro accusa o contro il legale di parte civile, bensì tra difesa e uno dei periti nominati dai giudici lo scorso aprile quando è stato riaperto il caso e disposti nuovi approfondimenti.

Lo scontro, da quanto è stato riferito, è andato in scena in tarda mattinata, al termine della relazione con cui Francesco De Stefano, ordinario del dipartimento di Scienza e Salute dell’ Università di Genova, ha illustrato gli esiti degli esami sul bulbo del capello castano trovato nel palmo della mano di Chiara e sulle tracce di dna maschile individuate su alcuni frammenti di unghie della ragazza.

Essendo trascorsi sette anni dal delitto il materiale su cui si è lavorato è stato scarso e degradato e, quindi, le analisi nel primo caso non hanno dato informazioni sufficienti per una ‘lettura’ affidabile, e nel secondo, pur avendo portato a evidenziare 5 marcatori tutti compatibili con quelli di Stasi, non attendibili. Dopo aver esposto i risultati della perizia De Stefano ha risposto, per ulteriori chiarimenti, alle domande di accusa, difesa e parte civile.

Ed è proprio quando il prof. Angelo Giarda, coordinatore del pool di legali di Stasi, ha chiesto più volte spiegazioni su alcuni dati contenuti in una tabella, allegata alla perizia solo a titolo esemplificativo, i toni, come è stato descritto, si sono alzati. Con la difesa che avrebbe insisto con le richieste di delucidazioni su quei dati che, a suo dire, fanno ipotizzare la presenza di due diversi profili di Dna maschile, di cui solo una sarebbe riconducibile ad Alberto e l’altra a un alto uomo.

E con il professore De Stefano che ha ripetuto, in sintesi, che si tratta di un’ipotesi “non scientificamente sostenibile”, perché l’esame su questo secondo profilo non è stato ripetibile e, dunque, non confermato (sono risultati profili ancora diversi).

Poi la parola è passata Roberto Testi, responsabile dell’unita’ di medicina legale dell’Asl 2 di Torino, Gabriele Bitelli e Luca Vittuari, entrambi docenti del Dipartimento di Ingegneria dell’Universita’ di Bologna, che hanno illustrato le loro conclusioni: in sostanza hanno stabilito come fosse “pressochè impossibile” che Stasi abbia potuto evitare di calpestare delle macchie di sangue”, quando, poche ore dopo il delitto entrò nella villetta di via Pascoli e scoprì. il corpo senza vita di Chiara riverso lungo le scale che conducono al piano semi-interrato.

Anche con loro la difesa ha aperto un confronto, in particolare sul concetto di “evitamento implicito” delle macchie di sangue, da sempre valorizzato dai legali di Alberto e ora scartato dagli esperti dei giudici In aula si ritorna mercoledì prossimo 15 ottobre. Le altre udienze sono state fissate per il 20 e il 27 di ottobre mentre quella del 29 ottobre è in forse.

Infine c’è da registrare una sorte di ammonimento da parte del Presidente della Corte, Barbara Bellerio, la quale ha fatto presente che i processi non si fanno in tv riferendosi alle varie trasmissioni televisive andate in onda di recente e che hanno trattato del caso. Ed è per questo probabilmente che al termine dell’udienza gli avvocati e i loro assistiti hanno lasciato l’aula da un’uscita secondaria, evitando così i cronisti, le telecamere e i flash.

Gli stessi davanti ai quali questa mattina Rita Poggi aveva detto: “E’ vero ci sono delle novità. Sono aumentate le possibilità che aveva di sporcarsi le scarpe. Comunque saranno i giudici a valutare”..