Garlasco cronologia: dall’omicidio di Chiara Poggi alla condanna di Alberto Stasi

Garlasco cronologia: dall'omicidio di Chiara Poggi alla condanna di Alberto Stasi
Alberto Stasi (di spalle) in aula durante la lettura della sentenza che lo ha condannato a 16 anni nel processo d’appello bis per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi, avvenuto nel 2007 a Garlasco, Milano, 17 dicembre 2014. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

MILANO, 17 DIC – Cronologia del delitto di Garlasco: ecco cosa è successo nei sette anni e mezzo che sono passati dall’omicidio di Chiara Poggi al quarto grado di giudizio in cui Alberto Stasi è stato condannato a 16 anni di reclusione. A cinque anni esatti dall’assoluzione del gup di Vigevano Stefano Vitelli, per Stasi è arrivato il primo verdetto di condanna, dopo essere stato assolto in primo grado e in Appello, e dopo che la Cassazione ha annullato la sentenza di secondo grado e disposto la trasmissione degli atti suggerendo, come poi è stato disposto dai giudici, di integrare l’istruttoria dibattimentale con nuovi esami per portare a far luce sul delitto. Ecco le tappe principali della vicenda.

  • 13 AGOSTO 2007 – Chiara Poggi, 26 anni, viene uccisa nella sua villa in via Pascoli, a Garlasco. Il suo fidanzato Alberto Stasi, laureando alla Bocconi, dà l’allarme dicendo di aver trovato il corpo senza vita riverso sulle scale della cantina con il cranio fracassato.
  • 20 AGOSTO – Stasi riceve un avviso di garanzia per omicidio volontario. La sua casa e’ perquisita. I carabinieri sequestrano tre auto, tra cui la sua Golf, due biciclette e vari attrezzi.
  • 13 SETTEMBRE – Stasi cambia difensori. Il prof. Angelo Giarda e i fratelli Colli sostituiscono Giovanni ed Eleonora Lucido.
  • 24 SETTEMBRE – Il pm decide il fermo di Alberto. Sui pedali di una bici sono state trovate tracce di Dna compatibile con quello di Chiara: per i Ris è sangue della ragazza, per la difesa può essere sudore o saliva.
  • 28 SETTEMBRE – Dopo quattro giorni in carcere a Vigevano, il gip non convalida il fermo e rimette in liberta’ Stasi. Non ci sono prove sufficienti per giustificare un arresto.
  • 5 NOVEMBRE – Depositato l’esito dell’autopsia. Chiara e’ stata uccisa tra le 11 e le 11.30, con un oggetto appuntito. Tra i 10 e 15 i colpi inferti. L’ultimo, alla nuca, e’ stato mortale.
  • 20 DICEMBRE – Stasi è indagato anche per detenzione di materiale pedopornografico trovato nel suo pc, vicenda per cui verrà assolto definitivamente lo scorso gennaio
  • 3 NOVEMBRE – Il pm Rosa Muscio chiede il rinvio a giudizio di Alberto Stasi per l’omicidio della fidanzata.
  • 23 FEBBRAIO 2009 – Davanti al gup di Vigevano Stefano Vitelli si apre l’udienza preliminare e circa un mese dopo Stasi chiede il rito abbreviato.
  • 9 APRILE 2009 – Comincia il processo con rito abbreviato. Il pm Rosa Muscio, affiancata dal collega Claudio Michelucci,chiede al gup Stefano Vitelli la condanna di Stasi a 30 anni. Per la difesa Stasi è innocente e va assolto.
  • 30 APRILE 2009 – Il gup non emette sentenza, ma esce dalla camera di consiglio con un’ordinanza con cui dispone una superperizia medico-legale ed altri accertamenti peritali chiedendo, tra l’altro, verifiche sul pc di Stasi, sul percorso compiuto dal giovane nella villetta di Garlasco quando trovò il corpo di Chiara e sull’orario della morte.
  • 17 DICEMBRE 2009 – Stasi viene assolto. Il gup ritiene il quadro istruttorio, come ha scritto nelle motivazioni, “contraddittorio e altamente insufficiente a dimostrare la colpevolezza dell’imputato”.
  • 8 NOVEMBRE 2011 – Parte a Milano il processo d’appello. Il pg Laura Barbaini chiede 30 anni di carcere per Stasi, la parte civile che venga riconosciuta la sua responsabilita’ e il risarcimento di 10 milioni di euro, mentre la difesa punta ancora sulla mancanza di prove.
  • 6 DICEMBRE 2011 – Stasi viene di nuovo assolto dalla Corte d’Assise d’appello secondo la quale “la decisione di primo grado è immune da vizi e merita di essere confermata”.
  • 18 APRILE 2013 – La Cassazione annulla il processo di secondo grado e rinvia gli atti alla Corte d’Assise d’Appello di Milano, perche’ ricelebri il dibattimento. Per gli ermellini, nel giudizio di secondo grado erano stati ‘svalutati’ gli indizi contro Stasi e andavano effettuati, come era stato chiesto dalla parte civile e dal pg, una serie di approfondimenti istruttori. E dunque propongono un integrazione probatoria.
  • 9 APRILE 2014 – A Milano si apre il processo d’appello bis.
  • 30 APRILE 2014 – La prima Corte d’Assise d’Appello dispone la riapertura del caso con un’integrazione dell’istruttoria dibattimentale e nuovi esami e perizie. Tra questi la ripetizione della sperimentazione della camminata di Alberto che viene completata a due gradini e alla zona antistante la scala della abitazione dei Poggi. Viene, tra l’altro, sequestrata la bici nera da donna nella disponibilità degli Stasi
  • 24 NOVEMBRE 2014 – Il pg di Milano Laura Barbaini chiede 30 anni di carcere per Stasi ritenendolo colpevole dell’omicidio e contestando l’aggravante della crudeltà.
  • 27 NOVEMBRE 2014 – I legali della famiglia Poggi, parte civile al processo, chiedono di giudicare Stasi colpevole, un milione di risarcimento, e indicano 11 gravi indizi a suo carico.
  • 3 DICEMBRE 2014 – La difesa di Stasi chiede la sua assoluzione per mancanza di prove aggiungendo “di volere giustizia ma non sulla testa di Alberto”.
  • 17 DICEMBRE 2014 – La Corte d’Assise d’Appello di Milano condanna Stasi a 16 anni per l’omicidio di Chiara Poggi. Esclude l’aggravante della crudeltà e riduce la pena rispetto ai 30 anni richiesti dall’accusa perché il processo si è svolto con rito abbreviata. Condanna Stasi a pagare un milione di euro ai genitori e al fratello di Chiara Poggi, oltre al pagamento delle spese processuali in tutti i gradi di giudizio.
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