Gavardo (Brescia). Uccisi Pietro Antonelli e Alba Chiodi: fermato il figlio

Pubblicato il 1 Giugno 2012 - 09:49 OLTRE 6 MESI FA

BRESCIA – Il figlio dei coniugi uccisi a Gavardo, in provincia di Brescia, è stato arrestato come presunto assassino dei genitori. Pietro Antonelli, 65 anni, e Alba Chiodi, di 62, sono stati trovati in casa il 31 maggio. A compiere il duplice omicidio dei due ex insegnati sarebbe stato il figlio di 27 anni, Marco Antonelli. Il ragazzo vive nella mansarda sopra l’abitazione dei genitori. Proprio lui era stato a lungo interrogato dai militari nelle ore successive al rinvenimento dei corpi. I coniugi sono stati trovato con un sacchetto di plastica sulla testa.

Marco Antonelli era stato fermato dai carabinieri della stazione di Gavardo nella serata di mercoledì dopo che era stato visto acquistare della droga. Ha lasciato la caserma dei militari intorno alle 23.30 e poi si sarebbe recato a casa.

I vestiti che Marco Antonelli indossava quando è stato fermato dai carabinieri di Gavardo sono uno dei particolari ritenuti rilevanti dai carabinieri. I militari, durante le verifiche tecniche nella villetta di via Bertolotti, non li hanno ritrovati.  Il ragazzo ha raccontato di averli lasciati vicino ad un divano. Particolare che non ha trovato riscontro nelle verifiche.

Piero Antonelli e Alba Chiodi sono stati trovati senza vita, poco dopo le 13 del 31 maggio, nella loro abitazione, una villetta di due piani che da’ sul fiume Chiese, in mezzo al verde.  A fare la macabra scoperta – secondo una prima ricostruzione che ora ovviamente non e’ piu’ ritenuta attendibile – era stato il figlio, che vive al primo piano della casa. Il giovane – questa la versione data al momento – aveva raccontato di essere stato svegliato dal suono del campanello pigiato da un operaio del Comune che, fuori servizio, aveva appuntamento con Piero Antonelli per portargli delle bottiglie di vino.

”Hai sbagliato campanello, i miei sono al piano di sotto” gli ha risposto  Marco in quella che ora e’ considerata una messinscena per dissimulare il duplice omicidio. Marco a quel punto sarebbe andato ad avvisare i genitori, trovandoli morti: i corpi sono riversi sul pavimento e sacchetti di plastica sono state messi sulle loro teste. Tanto da far ritenere che possano essere stati colpiti, storditi e quindi soffocati.

Comunque in quella che al momento i militari ritengono una messinscena il ragazzo da’ subito l’allarme e poi viene accompagnato in ospedale in stato di shock. Quindi viene portato in caserma e a lungo sentito. I carabinieri pero’ non sono convinti da diversi particolari che emergono sulla scena del delitto. Intanto in casa  non c’e’ nulla fuori posto: per questo subito viene escluso il movente della rapina. Dentro e fuori dell’abitazione la Scientifica ha trovato tracce di sangue e per tutto il pomeriggio gli investigatori si sono concentrati sulla ricerca di un’arma. I vigili del fuoco e i volontari del Garda hanno anche scandagliato l’argine del fiume Chiese e alcuni operai del Comune hanno rasato il prato della villetta e di un’abitazione vicina per agevolare le ricerche.