ROMA – Roma celebra i primi vent’anni del Gay Pride e lo fa in grande stile, con una sfilata che attraversa il centro della Capitale tra colori e bandiere arcobaleno. Ad aprire la manifestazione il sindaco Ignazio Marino, che lo scorso anno, nel suo primo weekend da primo cittadino, declinò l’invito delle associazioni per “impegni familiari”.
“Non ci devono essere diritti speciali per qualcuno, ha detto questa volta. Il valore che unisce tutti gli esseri umani è l’amore che deve fare premio su qualunque altra cosa”.
Al fianco di Marino, il leader di Sel e governatore della Puglia, Nichi Vendola, che proprio in vista della kermesse si è impegnato in prima persona facendosi fotografare con il suo compagno per lo spot a favore dei diritti degli omosessuali (foto qui a sinistra).
“Il Roma Pride di oggi è una festa ma anche una manifestazione arrabbiata: c’è tanto da fare ancora per conquistare i nostri diritti. Le Unioni Civili servono per tutti ma noi miriamo ai matrimonio egualitari, alla piena uguaglianza, a leggi a tutela delle nostre famiglie e dei nostri figli, a leggi per le persone trans”, ha detto il portavoce del Roma Pride 2014 Andrea Maccarrone. “Il Governo è indietro rispetto a questi temi: non ha ancora nominato nemmeno un ministro per le pari opportunità e ha bloccato di fatto il contrasto al bullismo omofobico nelle scuole”.
Già ieri, venerdì 6 giugno, il Coordinamento aveva lanciato un video per ricordare al premier “gli impegni presi con la comunità Lgbt durante le primarie del Partito Democratico e subito prima di sostituire al Governo Enrico Letta”. #matteometticilafaccia l’hashtag lanciato dagli attivisti che rilanciano lo slogan “Adesso fuori i diritti”. Contemporaneamente al Gay Pride, ma dall’altra parte del Tevere, sfileranno gli attivisti di Forza Nuova che hanno indetto la “marcia per la famiglia” da piazza Mazzini a Castel Sant’Angelo, a due passi dal Vaticano.
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