Rimini, faceva intercettazioni telefoniche: arrestato per bancarotta fraudolenta

Il titolare di un’azienda di intercettazioni telefoniche che ha lavorato per numerose Procure, il riminese Ercole Renzi, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza di Rimini su ordine del Pm Paolo Gengarelli, che proprio di Renzi si era servito in passato per varie inchieste.

Le sue aziende – Renzi group e Gruppo Renzi – erano state dichiarate fallite tra il 2008 e il 2009, ma secondo l’accusa che lo ha portato nel carcere dei Casetti il titolare avrebbe più volte tentato di nascondere al curatore fallimentare i libri contabili, in parte anche distrutti, perché da questi risulterebbero le somme da lui distratte e che avrebbero portato al fallimento delle aziende stesse.

Originario di Roncofreddo, Renzi aveva creato un software che permetteva di analizzare con facilità migliaia di telefonate intercettate e dei suoi servizi si erano avvalsi le Procure che indagavano su Calciopoli, sulla morte di Marco Pantani e sul delitto di Cogne. Una smodata passione per le corse di cavalli e alcuni investimenti sbagliati lo avrebbero indotto a prelevare somme ingenti dalle casse delle sue societa’, portandole al fallimento. Indagato per bancarotta fraudolenta, è in attesa di essere interrogato dal Gip per la convalida dell’ordinanza di carcerazione.

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