Geco denunciato a Roma, Raggi esulta. Ma sui social la criticano: "Non è un mafioso..." Geco denunciato a Roma, Raggi esulta. Ma sui social la criticano: "Non è un mafioso..."

Geco denunciato a Roma, Raggi esulta. Ma sui social la criticano: “Non è un mafioso…”

Geco denunciato, il sindaco di Roma Virginia Raggi su Facebook esulta ma sui social molti utenti la criticano: “Non trattate i writer come mafiosi”.

La notizia del writer Geco ricercato da mezza Europa e alla fine individuato e denunciato a Roma ha fatto il giro di molti siti internazionali. Il sindaco di Roma Virginia Raggi l’ha annunciata su Facebook ma poi ha ricevuto tantissimi commenti indignati.

Trent’anni, romano, la firma di Geco è infatti molto nota ai romani, con il suo nome a lettere cubitali che compare in decine di edifici e strutture urbane della Città Eterna ma anche di altre capitali europee quali Lisbona ed Atene.

Su Facebook la Raggi ha scritto: “Centinaia di bombolette spray, migliaia di adesivi, funi, estintori, corde, lucchetti, sei telefoni cellulari, computer, pennelli, rulli e secchi di vernice. Si tratta del materiale che il Nucleo Ambiente e Decoro della nostra Polizia Locale ha sequestrato al writer romano noto come ‘Geco’ che, insieme all’assessore Linda Meleo, avevamo già denunciato per aver deturpato diversi edifici della nostra città”.

“Grazie al lavoro del Nad, e a un anno di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma – ha aggiunto – i nostri agenti sono riusciti a identificare il writer. I magistrati hanno poi disposto perquisizioni domiciliari e nei mezzi a sua disposizione. Era considerato imprendibile, ma ora Geco è stato identificato e denunciato. Ha imbrattato centinaia di muri e palazzi a Roma e in altre città europee, che vanno ripuliti con i soldi dei cittadini. Una storia non più tollerabile”.

Le reazioni: “Non è un mafioso…”

Sui social e non solo tanti commenti. Su Twitter Matteo Orfini, parlamentare del Partito Democratico scrive: “Prima le telecamere puntate sulle scuole. Poi un writer trattato come un mafioso. Leggere e interpretare una città solo con la lente del decoro e della sicurezza non può essere la soluzione. Anzi semmai è parte (non piccola) del problema”.

Su Facebook è quindi partita una campagna social a difesa di Geco. “Intasiamo la mail della Raggi con una mail bombing in perfetto stile Geco”. “L’arte non si arresta, l’incompetenza si. Raggi dimettiti Geco libero!”. Ed ancora: “Geco colora le pareti fatiscenti di una città abbandonata dalle istituzioni, allego foto per ricordarLe di cosa dovrebbe occuparsi realmente con I soldi pubblici, con la speranza vivissima che si dimetta presto da un incarico che non le compete, e che nessuna delle OPERE dell’artista venga cancellata”. (Fonti Today e Facebook).

 

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