Retromarcia Gelmini e la Resistenza torna nei programmi dei licei

Pubblicato il 31 Marzo 2010 - 20:04 OLTRE 6 MESI FA

Maria Stella Gelmini

Alla fine la Resistenza ce l’ha fatta.  Dopo le polemiche delle ultime ore, infatti, è stata esplicitamente inserita nei programmi scolastici dei licei. L’opposizione ne prende atto ma resta convinta che il ministro Gelmini abbia fatto una “figuraccia”.

“Per evitare che il dibattito si areni in una polemica non voluta – spiega il ministero in una nota – negli Obiettivi specifici di apprendimento del quinto anno è stato reso esplicito il riferimento alla lotta di liberazione con la formula: ‘L’Italia dal Fascismo alla Resistenza e le tappe di costruzione della democrazia repubblicana”. Il ministero, nel ricordare che la Resistenza era implicita nei programmi anche con i precedenti ministri, Moratti e Fioroni, assicura che non c’é stato alcun “tentativo censorio” che – aggiunge – “sarebbe quanto meno stolto e appartenente a una cultura lontanissima da tutti coloro che si sono occupati, a vario titolo, delle Indicazioni”.

Una spiegazione, quella di Maria Stella Gelmini,  che non convince del tutto l’opposizione. “Prendiamo atto della resipiscenza, non è la prima volta, speriamo almeno – osserva la capogruppo del Pd nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni – che sia l’ultima che il governo si presti a queste figuracce”. “E’ difficile stabilire se si sia trattato di un’imperdonabile distrazione oppure di un maldestro tentativo di revisionismo posticcio, tuttavia, in entrambi i casi – concorda la collega di partito Giovanna Melandri – il Ministro Gelmini ha collezionato una pessima figura”.

Più indulgente il vice presidente del Senato Vannino Chiti per il quale “tutto è bene quel che finisce bene”. “E’ positivo – commenta – che il Ministero dell’Istruzione abbia riconosciuto l’errore compiuto e ripristinato negli obiettivi di apprendimento per le scuole superiori il tema”. Indignata per l’accaduto anche l’Italia dei valori. “Per chiedere all’opposizione di credere all’ipotesi della dimenticanza, circa l’omissione della parola Resistenza nei programmi dei licei ci vuole davvero una gran faccia tosta” afferma il senatore Fabio Giambrone per il quale “le smemoratezzé del ministro Gelimini sono state davvero troppe: prima, ha dimenticato Darwin dai programmi della scuola primaria e adesso si è scordata del movimento di liberazione da quelli dei licei”. “Se il ministro dell’Istruzione crede di prendere in giro gli studenti e di mancare di rispetto a chi ha costruito questa Repubblica, con il sangue e con il sacrificio – avverte – si sbaglia di grosso”

Di “salto di ineguagliabile acrobazia storiografica tra il fascismo e la conquista della democrazia nel nostro Paese che non è certo sorta spontaneamente dal nulla” parla l’Associazione nazionale partigiani secondo cui si tratta di una “omissione pensata, riflettuta fino alla sua codificazione, essendo impossibile immaginare un atto dell’ignoranza”. Pronti a dar battaglia, infine, gli studenti: l’Uds, alla luce della vicenda, lancia la campagna informativa “Verso il 25 aprile” e la Rete degli studenti avvia un percorso di mobilitazione, dal 25 aprile al 2 giugno, che ha come scopo quello di far emergere “lo strettissimo legame che c’é fra la Costituzione Italiana e la lotta partigiana, legame che troppo spesso viene oscurato”.