Gemellaggio tra Roma e Washington

WASHINGTON, 8 GIU – Roma e Washington sono, da oggi, ''citta' sorelle''. Il sindaco della capitale Gianni Alemanno e il suo omologo americano Vincent Gray hanno firmato nella serata di ieri (la notte in Italia) un accordo che prevede la collaborazione su diversi progetti, in primis turismo, scambio tra studenti e sviluppo urbano.
Nell'ambito dell'accordo, i Musei capitolini di Roma hanno prestato alla National Gallery di Washington la Venere capitolina. L'obiettivo e' promuovere l'immagine della capitale italiana negli Stati Uniti, anche in vista della candidatura della citta' per le Olimpiadi del 2020. Allo stesso tempo, la speranza americana e' di attirare piu' turisti dall'Italia.
Secondo i numeri di 'Destination DC', un'agenzia di Washington che promuove il turismo internazionale, l'anno scorso 79 mila italiani hanno visitato la citta' e i dintorni, segnando un aumento di 27 mila persone rispetto all'anno precedente. ''Sono cifre buone – ha commentato Elliott Ferguson, direttore di Destination DC – e speriamo che migliorino''.
Il documento e' stato firmato negli uffici del primo cittadino americano, non lontano dalla Casa Bianca, al termine di una cerimonia cui hanno partecipato esponenti delle due municipalita'. ''Siamo felici che Roma entri a far parte della nostra famiglia – ha detto il sindaco Grey – le nostre citta' hanno molto da imparare l'una dall'altra''.
Alemanno ha ricordato che le due capitali condividono una serie di sfide e valori comuni, oltre che monumenti ispirati ai valori classici (molti memoriali americani sono stati costruiti rifacendosi ai templi antichi). Il primo cittadino ha aggiunto che Roma e Washington ospitano i rispettivi parlamenti nazionali e diverse organizzazioni internazionali, come la Fao e il Fondo Monetario Internazionale.
Alemanno ha detto che le due citta' ''condividono anche la sfida affinche' sia riconosciuto uno status particolare come capitale''. Sul tema, il collega Vincent Gray ha portato avanti una battaglia contro il parlamento Usa, che decide sul bilancio del piccolo distretto di Columbia dove c'e' Washington. In aprile Gray ha protestato scendendo per strada e bloccando il traffico, ed e' stato arrestato dalla polizia, che l'ha rilasciato poco dopo.
Alemanno ha detto al collega che Roma ''e' vicina alla battaglia per avere autonomia di bilancio'', pronunciando poi in inglese il motto ''No Taxation Without Representation'' (Non va tassato chi non e' rappresentato). La frase, usata quando le colonie in America chiedevano l'indipendenza dalla Gran Bretagna, e' ora un cavallo di battaglia del distretto di Columbia, che non elegge rappresentanti al parlamento Usa.
Grey ha spiegato che la citta' ha ''ormai 600 mila abitanti, e certi Stati Usa ne hanno di meno, per di piu' paghiamo parecchie tasse, quindi crediamo che sia giusto chiedere di diventare il 51/o Stato americano''. Alemanno, dal canto suo, ha promesso:''Scrivero' una lettera al presidente Barack Obama chiedendogli di riconoscere l'autonomia che vi spetta''.

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