Genitore insulta giovane arbitro donna: “Devi fare la fine di Giulia Cecchettin”

Offese all'arbitro donna su un campo vicino Padova: "Devi fare la fine di quella di Vigonovo!". Vigonovo è il paese in cui viveva Giulia Cecchettin, la 22enne rimasta vittima di un femminicidio.

di redazione Blitz
Pubblicato il 6 Dicembre 2023 - 08:40 OLTRE 6 MESI FA
arbitro donna insultata vicino padova

ll post su Instagram dedicato alla vicenda

Genitore insulta una giovane arbitro donna durante una partita di basket del campionato Under 17. La grave aggressione verbale accade in provincia di Padova. La giovane arbitro donna ha 17 anni e viene accusata di favorire la squadra avversaria. Molto pesanti le offese: “Devi fare la fine di quella di Vigonovo!”. Vigonovo è il paese a pochi chilometri da Padova in cui viveva Giulia Cecchettin, la 22enne rimasta vittima, nelle scorse settimane, di un femminicidio e di cui ieri si sono svolti i funerali. 

Genitore insulta una giovane arbitro donna

A difesa della ragazza è intervenuto il padre della stessa e altri genitori presenti sugli spalti. La Federazione ha subito offerto tutela ed espresso la propria vicinanza all’arbitra, annunciando severi provvedimenti. 

Su Instagram la vicenda è raccontata dalla pagina lagiornatatipo:  “Di fronte ad un fatto del genere non dobbiamo indignarci perchè sia avvenuto ad una partita di basket, sport che ci sta tanto a cuore. Dobbiamo indignarci perchè questo orribile episodio sia avvenuto. E perchè, quotidianamente, in ogni ambito sociale, accadano episodi di violenza come questi”.

“L’uomo aveva iniziato da diversi minuti ad offendere l’arbitra” 

“Dobbiamo indignarci perchè prima di questa frase l’uomo aveva già iniziato da diversi minuti ad offendere l’arbitra. Come se fosse normale. Come se fosse una consuetudine radicata offendere gli arbitri. Dobbiamo indignarci perchè ciò che viene fatto per cercare non solo di migliorare la cultura sportiva, ma soprattutto di arginare l’enorme problema della violenza contro le donne, è insufficiente. Dobbiamo indignarci perchè questo episodio è lo specchio della società in cui viviamo. Una società che si auto-assolve al grido di “non siamo tutti così”, dimenticandosi del focus del problema: risolverlo”.

“Anche questo episodio, come tutti, creerà scalpore per alcune ore, salvo finire nel dimenticatoio in attesa del prossimo. Su un campo da basket, in un ufficio, sull’autobus, in discoteca, tra le mura domestiche. Mandiamo un abbraccio a questa ragazza (la foto è casuale), sperando possa superare quello che le è accaduto, che non vada dispersa la sua voglia di arbitrare, e l’amore per il basket, e sperando di poterle garantirle in futuro di vivere le sue passioni in un ambiente migliore grazie all’impegno di tutti”.

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