TORINO – Lei ha 58 anni, lui 70 e per il Tribunale per i Minori di Torino sono genitori troppo vecchi: così ha dichiarato ‘adottabile’ la loro bimba di un anno e mezzo. La piccola Viola (un nome di fantasia) è nata il 26 maggio 2010 all’ospedale Sant’Anna di Torino grazie alla fecondazione artificiale fatta all’estero e, per decisione della stessa magistratura minorile, è in affido da quando aveva un mese. Gabriella e Luigi Deambrosis, lei bibliotecaria e lui impiegato, non vogliono darsi per vinti e dalla loro casa a Mirabello Monferrato (Alessandria) non perdono le speranze.
Secondo il Tribunale, la bimba è ”il frutto di un’applicazione distorta delle enormi possibilità offerte dal progresso in materia genetica”.La volontà di concepirla, inoltre, è ”una scelta che, se spinta oltre certi limiti si fonda sulla volonta’ di onnipotenza, sul desiderio di soddisfare a tutti i costi i propri bisogni che necessariamente implicano l’accantonamento delle leggi di natura e una certa indifferenza rispetto alla prospettiva del bambino”.
E ancora, sostiene il tribunale, presieduto da Donata Clerici – i genitori ”non si sono mai posti domande in merito al fatto” che la figlia ”si ritroverà orfana in giovane età e prima ancora sarà costretta a curare i genitori anziani, che potrebbero avere patologie più o meno invalidanti, proprio nel momento in cui, giovane adulta, avrà bisogno del sostegno dei suoi genitori”.
I legali che assistono i genitori della bambina, gli avv. Fabio Deorsola e Giulio Calosso, presenteranno ricorso contro la decisione del Tribunale. “Per noi è stato come subire un furto – dicono, tenendosi per mano -. Ma le vere vittime di questa ingiustizia non siamo noi: è la nostra bimba. Perché deve essere strappata alla sua famiglia d’origine? Guardi queste foto, guardi come sorride quando sta con noi, la vediamo solo ogni quindici giorni e ogni volta, quando ci allontaniamo da lei, riviviamo quella mattina in cui i carabinieri vennero a prenderla a casa”.
Secondo la ricostruzione di Carlo Rimini, ordinario di diritto privato dell’università di Milano, il Tribunale chiaramente dice che non è stata l’anzianità dei genitori l’elemento decisivo e in più la legge dice che un minore può essere tolto solo se ci sono prove di “stato di abbandono”.
“Il Tribunale chiaramente afferma che l’età avanzata non è un elemento decisivo. Ricorda inoltre che i genitori, prima della nascita della figlia avevano presentato domanda per essere dichiarati idonei ad adottare un bambino e le relazioni redatte in tale occasione dagli psicologi erano state negative, ma subito precisa che anche questo elemento non è rilevante. Ricorda che i genitori si erano sottoposti con grande tenacia a pratiche di fecondazione assistita anche in età avanzata e ciò denota una visione egoistica della genitorialità che non tiene conto dell’interesse del bambino a non avere genitori troppo anziani, ma anche questo elemento – annota il Tribunale – non è rilevante. Quale è dunque la ragione della decisione? C’è stato un episodio nel quale i genitori hanno dimostrato trascuratezza nei confronti della bambina che aveva allora pochi giorni. I fatti non sono stati ricostruiti con precisione perché il racconto dei genitori e dei vicini di casa non coincide. La bambina è stata lasciata da sola in macchina, ma non è chiaro per quanto tempo; piangeva ma non è chiaro se fosse il pianto di una bambina disperata lasciata nell’automobile senza mangiare per ore, oppure il pianto normale di un bimbo piccolo lasciato solo per qualche minuto”.
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