Genova e altri 16 comuni senza riscaldamenti per frana su gasdotto Serra Riccò

Genova e altri 16 comuni senza riscaldamenti per frana su gasdotto Serra Riccò
La città di Genova

GENOVA – “Non usate il gas metano per i riscaldamenti, ma solo per cucinare”. Genova e altri 16 comuni sono rimasti senza metano a causa di una frana che ha travolto il gasdotto nel Comune di Serra Riccò la sera del 20 marzo. La Protezione civile di Genova ha chiesto la chiusura degli impianti di gas metano nei condomini, spiegando che non è chiaro al momento quando sarà ripristinato il servizio.

I comuni interessati sono: Genova, Mele, San Olcese, Ceranesi, Serra Riccò, Bogliasco, Pieve, Bargagli, Torriglia, Tribogna, Moconesi, Avegno, Cicagna, Favale di Malvaro, Uscio, Lorsica, Neirone.

La frana  che ha costretto alla chiusura del riscaldamento è stata causata da uno smottamento a Orero. Per il rischio di esplosioni è stata chiusa al traffico via Pelissa, una strada periferica, dove è vietata l’accensione di motori, di telefoni cellulari e di fiamme. La concentrazione di gas nell’aria è circoscritta, hanno spiegato i tecnici, e non c’è pericolo per i residenti in quanto le case più vicine sono ad alcune decine di metri di distanza.

Gianni Crivello, assessore con delega alla Protezione civile del Comune di Genova, ha spiegato che la falla che si è aperta nel gasdotto della Snam a Serra Riccò “è importante e le previsioni per il ripristino di una normale erogazione del gas sono impossibili”. Il Comune di Genova ha disposto che la cittadinanza non utilizzi il gas metano se non per cottura del cibo.

Devono essere disattivati tutti gli impianti di riscaldamento centralizzati e autonomi nonché gli impianti di produzione acqua calda. La protezione civile ha istituito un numero verde e pannelli luminosi in strada per informare la cittadinanza. “Il tempestivo spegnimento degli impianti – sostiene il Comune – consentirà di riprendere in sicurezza e con maggior rapidità il servizio.

I tecnici sono al lavoro per individuare il punto esatto del guasto in un’area vasta alcune decine di metri. Lo smottamento infatti non ha prodotto fratture visibili nel terreno e la conduttura, da 24 pollici, è rimasta nascosta sotto terra, a una profondità di circa 4 metri. L’area della fuga di gas è stata individuata grazie ai rilevatori. In quel tratto del gasdotto, è stato spiegato, il metano è infatti inodore perchè non ancora trattato per gli usi comuni. 

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