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Genova, marocchino arrestato ad agosto voleva immolarsi per Isis

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Marocchino arrestato a Genova: voleva immolarsi per l’Isis (foto d’archivio Ansa)

GENOVA – A agosto lo avevano arrestato a Genova per maltrattamenti ma oggi Digos e Dda gli hanno contestano di “volersi immolare” per l’Isis. Il gip del tribunale di Genova Nadia Magrini ha emesso una ordinanza di custodia in carcere per Nabil Benhamir, marocchino di 29 anni. Secondo l’accusa, Benhamir sarebbe un “esponente di rilievo” dell’Isis ritornato in Europa “con l’obiettivo di addestrare altri membri dello Stato Islamico alla fabbricazione e all’utilizzo di esplosivi”.

Nelle perquisizioni, oltre ad istruzioni per azionare ordigni esplosivi con vecchi cellulari, uno dei quali in suo possesso, sono stati infatti rinvenuti video di azioni suicide e ‘testamenti’ di attentatori prima di immolarsi oltre a tracce di comunicazioni effettuate tramite WhatsApp che lasciano supporre l’esistenza di un ‘mandato’ che l’indagato avrebbe dovuto assolvere in Italia. L’individuazione e l’arresto di Nabil Benhamir – da alcuni mesi detenuto nel carcere di Genova per i reati di lesioni dolose e maltrattamenti nei confronti della sua ex compagna – è il frutto di un network investigativo internazionale, nel cui contesto l’Antiterrorismo della Polizia ha raccordato i contributi di Aisi, polizia olandese, Europol e Fbi. La genesi dell’indagine risale al giugno scorso, quando l’ intelligence aveva acquisito informazioni su Benhamir.

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