GENOVA – In base a una legge introdotta due anni fa ma rimasta di fatto inapplicata in attesa di modifiche, Genova ha deciso di estendere il giudizio alla sfera morale della persona. Che vuol dire? Ad esempio una condanna per questioni di droga diventa un marchio di indegnità, inaffidabilità (anche se controlli e analisi negli anni hanno dimostrato il contrario) capace di far anche revocare la patente.
Il Secolo XIX riporta il caso di Matteo G., 41 anni, rappresentante di commercio di Arenzano che per i prossimi tre anni potrà spostarsi solo a piedi o accompagnato. Lo ha deciso il prefetto. Matteo G. finì in una organizzazione di spacciatori di cocaina nel 2006. Ha pagato un primo conto, con una condanna a tre anni e mezzo. E si è sottoposto a ogni genere di test e analisi, dal sangue ai capelli, passando ogni controllo.
Ma ora, con una moglie e una figlia in arrivo tra qualche mese, e un lavoro come rappresentante di gioielli, è arrivata la mazzata. “Sei indegno”, dice in sostanza il provvedimento, quindi non puoi guidare fino a nuovo ordine. È successo alla fine di agosto e il provvedimento è stato notificato quando Matteo e la famiglia si trovavano in vacanza in Trentino.