GENOVA – Quarto giorno consecutivo di sciopero del trasporto pubblico a Genova. I lavoratori del’Amt protestano contro la privatizzazione della municipalizzata decisa dal sindaco Marco Doria. Paralizzano la città e ricevono la solidarietà dei lavoratori del trasporto pubblico di tutta Italia. Da Roma è arrivata anche una delegazione degli autisti dell’Atac. “Genova è la scintilla di un incendio che si espanderà in tutta Italia. Ora devono essere i sindacati generali a diffondere le fiamme nelle altre città”, ha detto Andrea Gatto, sindacalista della Faisa/Cisal, leader della protesta. “La questione di Genova è una questione nazionale, gli ha fatto eco Danilo Caruso, della Filt/Cgil Roma-Lazio. I lavoratori sono vittime come i cittadini”. Tra i manifestanti è apparso anche Beppe Grillo: “La vostra lotta è un segnale importante, sfilo con voi”, ha detto, unendosi agli autisti.
Solo poco prima, chiudendo l’assemblea dei lavoratori della municipalizzata, Gatto aveva avvertito: “Numerosi politici hanno chiesto di aderire alla nostra protesta, dobbiamo evitare strumentalizzazioni e passerelle, questa è e deve restare una protesta dei tranvieri. Se i politici vogliono sfilare con noi sono ben accetti, ma microfoni e telecamere se li vanno a cercare da un’altra parte, soprattutto quelli che vogliono distruggere il sindacato”.
Ma il leader del Movimento 5 stelle non deve aver recepito il messaggio. In strada ha attaccato il sindaco Doria: “Le autostrade, il gas, trasporti, l’acqua, sono un bene pubblico nessuno deve arrogarsi il diritto di venderli ai privati. Qui a Genova si è ceduta una piazza per 90 anni per farne un parcheggio: e queste cose le decidono persone che nel loro programma non hanno mai detto che voleva privatizzare”.
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