Genova, racket delle case popolari nel quartiere Diamante

Genova, racket delle case popolari nel quartiere Diamante
Genova, racket delle case popolari nel quartiere Diamante

GENOVA – Indagini a Genova per il racket delle case popolari del quartiere Diamante, in Valpolcevera, nell’entroterra. Gli investigatori stanno battendo due fronti, spiega il Secolo XIX: quello delle mini-tangenti pagate da qualcuno per farsi segnalare le case popolari sfitte da occupare, e gli affitti in nero pagati a chi taglieggia gli stessi inquilini abusivi, minacciando di denunciarli dopo che si sono installati.

Nel quartiere Diamante, zona tra le più degradate del capoluogo ligure, vivono oltre 4.500 persone, di cui un terzo seguito dai servizi sociali. Nel fine settimana, nella notte tra venerdì e sabato, un incendio si è sviluppato nell’appartamento occupato da una famiglia marocchina. Marito e moglie sono riusciti a mettersi in salvo con le loro due figlie, ma la bambina più piccola è rimasta ricoverata per due giorni in ospedale.

Per gli investigatori uno dei moventi più probabili è quello di un raid punitivo contro l’occupazione di un alloggio che ufficialmente risulta vuoto. “Una guerra tra poveri oppure l’intimidazione di chi, in quell’immobile, avrebbe voluto sistemare qualcun altro”, spiega il quotidiano ligure.

Adesso le indagini si allargano anche grazie alle denunce che, sempre più numerose, arrivano sia al Comune, proprietario degli immobili, sia alla società di edilizia popolare Arte, che dovrebbe gestirli.

Spiega il Secolo XIX:

La denuncia più dettagliata è stata presentata all’Arma a fine 2016 da un commerciante che aveva trovato occupata la casa d’un familiare defunto da poco, un locale che in teoria doveva ancora essere svuotato e ri-assegnato. Il negoziante ha spiegato d’aver ricevuto a sua volta il preciso resoconto da un funzionario di Arte, che gli ha illustrato i capisaldi d’un sistema senza dubbio efficiente.

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