Genova, asse Italia-Grecia dietro l’agguato ad Adinolfi?

GENOVA, 18 MAG – Lo scambio di messaggi su internet, la contemporaneita' di alcune azioni incendiarie e armate, i frequenti contatti tra componenti di gruppi eversivi italiani e greci sono oggetto delle indagini dei magistrati di Genova che cercano di risalire agli autori del ferimento dell'ad di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi, avvenuto davanti alla sua casa genovese il 7 maggio scorso, rivendicato e 'sottolineato' ad Atene da una molotov esplosa tra domenica e lunedi' scorsi davanti all'Agenzia delle entrate di Atene.

L'alleanza tra le Cellule di fuoco greche e i gruppi anarchici informali italiani preoccupa gli inquirenti che fin dal novembre dell'anno scorso, con il pacco bomba inviato all'allora premier Berlusconi, avevano avuto contezza di un'alleanza consolidata. Tanto che gli Informali italiani, dopo l'attentato ad Adinolfi, hanno assunto il nome di Nucleo Olga riferendosi a Olga Ikonomidou, un gesto particolarmente apprezzato dalle Cellule di fuoco prigioniere che avevano pubblicamente ringraziato indicando nella 'violenza' una ''forma concreta di solidarieta'''.

Ma le prime tracce dell'alleanza che potrebbe aver portato ad armare definitivamente le mani degli Informali italiani potrebbe risalire addirittura al 2009 quando per 'salutare' i compagni italiani, arrestati dopo la campagna di fuoco denominata 'Santa Claus', le Cellule di fuoco greche incendiarono ad Atene decine di macchine di fabbricazione italiana e diedero fuoco persino ad un autobus della scuola italiana nella capitale greca.

Su questo asse dunque lavorano gli inquirenti: oggi, in procura, l'aggiunto Nicola Piacente e il pm Silvio Franz hanno tenuto un breve vertice con il numero due del Ros centrale generale Mario Parente e con il comandante dei Ros di Genova Paolo Storoni. ''Siamo in contatto con tutte le distrettuali che hanno indagini aperte sugli Informali'' hanno detto i magistrati.

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