Geronimo La Russa, eredità estorta alla nonna? Lui smentisce

Geronimo La Russa: "No eredità da mia nonna". Espresso: "Polizza a suo favore"
Geronimo La Russa: “No eredità da mia nonna”. Espresso: “Polizza a suo favore”

ROMA – “Non ho avuto nemmeno un euro da mia nonna”. Geronimo La Russa, figlio di Ignazio, smentisce di aver ricevuto alcuna eredità dalla nonna. Questa la replica del figlio di Ignazio La Russa all’articolo apparso su L’Espresso, in cui si parla di una lite in famiglia sull’eredità. Secondo L’Espresso, La Russa junior avrebbe fatto stipulare alla nonna una polizza del valore di 175mila euro in sui favore e a sua insaputa.

Fabio Poletti scrive su La Stampa:

“Al centro della ricostruzione del settimanale ci sarebbe una lettera scritta da Lidia Peveri, nonna del primogenito dell’ex ministro. Nella lettera la donna racconta di essere stata indotta dal nipote a sottoscrivere alcune carte nel gennaio 2010 in un’agenzia di Unicredit in piazza San Babila a Milano, non avendo contezza di avere invece stipulato una polizza a favore del nipote. Lidia Peveri è scomparsa nell’ottobre del 2013. Geronimo La Russa non smentisce l’esistenza di quella polizza, che giura di non avere nemmeno incassato ma i cui benefici andarono ad un’altra parente, ma nega la maliziosa ricostruzione fatta dal settimanale di via Po: «Non credo che quella sia una lettera scritta da mia nonna. Magari ci sarà pure il suo nome ma di sicuro non sono le sue volontà. Mia nonna aveva un ingente patrimonio. Questo è solo un attacco calunnioso. Non so cosa ci sia dietro. Non so se si voglia colpire me o attraverso di me mio padre»”.

Nella lettera giunta al settimanale L’Espresso e firmata, si ricostruisce la vicenda che vedrebbe coinvolto Geronimo La Russa, che ha preso lo studio legale del padre e fa parte del cda di Premafin, la ex holding dei Ligresti:

“Lidia Peveri avrebbe ricostruito tutti i passaggi di quella polizza sottoscritta quando aveva oramai 86 anni e rimasta da poco vedova. Su indicazione del nipote avrebbe deciso di aprire un conto e depositare i suoi averi nell’istituto di credito di piazza San Babila a Milano. Ma poi, viene ricostruito nella lettera che «L’Espresso» attribuisce a Lidia Peveri: «Mi furono posti innanzi molti fogli che venni invitata a firmare subito, data la imminente chiusura, e che quindi non feci in tempo a leggere. Li firmai fidandomi di mio nipote, nella certezza di depositare solo i miei danari»”.

Poletti spiega che secondo la ricostruzione del settimanale, la nonna avrebbe scoperto in seguito la sottoscrizione della polizza:

“Dopo qualche mese la donna decise di riportare il suo patrimonio più vicino a Melegnano dove risiedeva. Ma a quel punto non solo scopre di avere sottoscritto una polizza a favore del nipote ma che tutta la documentazione della banca andava indirizzata ad un suo ex appartamento di Milano nella disponibilità proprio di Geronimo La Russa. Da qui la decisione di cambiare il beneficiario della polizza a favore di un altro parente e la volontà di scrivere quella lettera poi finita al settimanale”.

 

I commenti sono chiusi.

Gestione cookie