Ghilarza (Oristano), ucciso l’allevatore Giovanni Porcu

Pubblicato il 28 Febbraio 2012 - 19:33 OLTRE 6 MESI FA

ORISTANO – Un solo colpo, quasi certamente di fucile, sparato in piena faccia da distanza ravvicinata. Il pensionato di Ghilarza Giovanni Michele Porcu, 65 anni, e' morto cosi' all'alba di oggi davanti al cancello di ingresso dell' azienda zootecnica della quale si occupava a tempo pieno da quando aveva lasciato il suo lavoro all'Enel. Il colpo mortale – hanno ricostruito gli inquirenti – e' stato sparato intorno alle 7,30. E' a quell'ora infatti che la vittima raggiungeva ogni giorno la sua proprieta' con vista sul lago Omodeo.

Un'abitudine che l'assassino evidentemente conosceva bene. L'agguato non poteva fallire. Gianni Porcu e' arrivato alla solita ora dopo aver attraversato il novenario di San Serafino, che confina con i suoi terreni. E' sceso dal suo pick up bianco, ma non ha fatto neanche in tempo ad avvicinarsi al cancello. Il colpo sparato da brevissima distanza lo ha colpito in pieno viso ed e' morto praticamente sul colpo. Il delitto e' stato scoperto solo intorno alle 9.

Quando sono arrivati sul posto i carabinieri della compagnia di Ghilarza e del reparto operativo del Comando provinciale di Oristano, hanno trovato il corpo dell'allevatore disteso per terra a faccia in su, tra il fuori strada e il cancello che non aveva fatto in tempo ad aprire. L'assassino, quindi, ha avuto almeno 90 minuti di tempo per allontanarsi indisturbato.

Tutto il novenario, la chiesa con qualche decina di casette che si riempiono solo in occasione della festa di San Serafino, e' stato isolato dai carabinieri e fino a tarda sera nessuno si e' potuto avvicinare alla scena del delitto, dove i militari del Ris di Cagliari hanno raccolto e documentato tutto cio' che potra' essere utile all'inchiesta.

Le indagini si presentano comunque molto difficili. Anche perche', per quanto si racconta in paese seppure con qualche voce discordante, Gianni Porcu, che era sposato e aveva tre figlie, conduceva una vita tranquilla e non avrebbe avuto nemici.

Quella del delitto per questioni di campagna resta la pista privilegiata dagli inquirenti, se non altro per le modalita' dell'omicidio, compiuto secondo i canoni classici dell'agguato dietro il muretto a secco.