Ecco l’elenco completo delle cause strane che sono passate per lo studio dell’avvocato Giacinto Canzona (e di Anna Orecchioni). Una lista di storie che fa capire quanto la fiction italiana, sempre a corto di sceneggiature, abbia bisogno di uno come Canzona.
Prima del 19 luglio 2009. Quando la polizia stradale smentì la storia di “suor Tavoletta” e i primi fari dei media si accesero su Canzona & Orecchioni.
Data non precisata: Tradimento in luna di miele. Il marito, approfittando di un momento di distrazione della sposa, si tuffa nel letto di un’altra donna, anche lei in viaggio di nozze. Lei, assistita da Canzona e Orecchioni, chiede l’annullamento.
Filone alcol test. Trovati positivi all’alcol test, perdono la patente, nell’ordine: Imam della moschea di Roma che nonostante i precetti dell’Islam contro il bere viene trovato con uno 0,8 di tasso alcolico (12 giugno 2009), ma aveva usato solo uno spray per la tosse; prete bolognese che aveva bevuto troppo vino benedetto perché aveva celebrato quattro messe in un giorno (28 giugno 2009); artigiano che aveva preso un Vicks tosse; giornalista che aveva mangiato tre cioccolatini al liquore; imprenditore di Sanremo che aveva anche lui mangiato molti Mon Cheri e cioccolatini al rum; donna in bicicletta fermata a Caserta dopo aver mangiato tre babà (dolce napoletano al rum) al battesimo del nipote (quest’ultima datata 4 ottobre 2011).
2 luglio 2009. Un conducente di autobus di Rovigo viene trovato positivo all’alcol test perché aveva assunto un farmaco anti-asma. Multa, patente tolta e lavoro perso: giudice e datore di lavoro non tengono conto che lui ha quattro figli da sfamare. L’autista presenta ricorso, assistito da Canzona & Orecchioni.
5 luglio 2009. Un sospettoso avvocato lucano in vista del matrimonio fa pedinare la futura moglie. Sospetti confermati: la donna lo tradisce durante la festa di addio al nubilato. Lapidario il responso dell’investigatore privato: “Tradimento consumato con spogliarellista cubano con tanto di ripresa video”. Il “cornuto” decide di annullare il matrimonio e chiedere i danni alla fedifraga, assistito dall’avvocato Anna Orecchioni.
16 luglio 2009. La suora in topless. Una novizia sta per farsi suora, quando scopre che il suo ex fidanzato ha pubblicato su Facebook delle foto di lei “laica” e in topless. Cerca di convincerlo a rimuoverle, poi non riuscendoci si rivolge allo studio Canzona-Orecchioni.
16 luglio 2009. Giampiero Galeazzi dà del “terrone” al portiere di casa e viene multato per 1.000 euro dal giudice di pace per “insulto razziale”.
17 luglio 2009. Suor tavoletta. L’autovelox sull’autostrada Torino-Aosta fotografa una Ford Fiesta diesel lanciata a 180 km/h. A bordo ci sono tre suore, età dai 56 ai 75 anni. La più “giovane” è alla guida e si giustifica così: “Avevamo paura di arrivare tardi. Lo so che non bisogna andare così forte. Ma la notizia del ricovero di Sua Santità ci aveva messo davvero in ansia”. Per la cronaca il papa era ricoverato ad Aosta. Alla sorella 375 euro di multa e ritiro della patente, ma lei, assistita dall’avvocato Anna Orecchioni, annuncia ricorso.
Dopo il caso “Suor Tavoletta”.
19 agosto 2009, Gatto con la peritonite ma senza pedigree. Una coppia di romani doveva imbarcarsi da Piombino per l’isola d’Elba, ma poi ha rinunciato alla partenza per curare il proprio gatto che si era ammalato. Alla richiesta di rimborso del biglietto, si è sentita rispondere “nisba”. Il tour operator ha infatti spiegato loro che il risarcimento è previsto solo nel caso in cui si rinunci all’imbarco per assistere un cane con pedigree. Allora la coppia si è rivolta agli avvocati Anna Orecchioni e Giacinto Canzona.
27 ottobre 2009. Rinviata a giudizio a 95 anni, ma è morta da un anno. Assistita da Canzona & Orecchioni, M.A.C., originaria di Potenza classe 1915, dal 2005 risultava essere legale rappresentante di una Srl romana molto nota. In data 18 febbraio 2008 il primo avviso di garanzia, da parte della Procura di Roma, alla nonnina allora novantaquattrenne perché aveva “evaso i versamenti Inps per i propri dipendenti per circa 12.000,00 Euro”. Lei non si presenta all’udienza, il giudice le inoltra gli atti e scopre che su una notifica di circa un anno prima il portiere dello stabile della donna aveva già dichiarato all’Ufficiale Giudiziario che la stessa era deceduta.
22 novembre 2009. Diffama la nuora sul suo profilo facebook e causa il divorzio del figlio. Ottantacinque anni, imprenditore edile in pensione e un profilo su Facebook che gli è costato una denuncia per diffamazione a mezzo internet. L’arzillo anziano, secondo le accuse rivolte dalla nuora, avrebbe raccontare su Facebook che la stessa avrebbe dilapidato il conto corrente cointestato con il marito, aggiungendo però anche particolari sulla vita privata della donna, accusata di essere troppo libertina e di non essere arrivata illibata al matrimonio. Accuse pesanti che prima hanno sancito la rottura dei rapporti tra suocero e nuora e poi hanno determinato anche la fine del matrimonio, dal momento che la donna ha accusato il marito di avere preso le difese del padre. Il marito, cinquantenne, impiegato nel settore privato, ha dovuto lasciare la casa di Paola, una cittadina in provincia di Cosenza, lasciandosi alle spalle le ire della moglie quarantacinquenne.
7 dicembre 2009. Deride la suocera su Facebook, il marito la lascia. Nuora parla male della suocera su Facebook, definendola “vecchia befana invadente” e quando il marito chiede la separazione per l’oltraggio arrecato alla madre, lei contrattacca chiedendo l’addebito per l’invadenza della suocera. L’uomo, 50 anni, sposato da 10, proprio non ha digerito il fatto di essere deriso da amici e parenti per i “commenti” messi in rete su Facebook dalla moglie sulla propria madre, non fosse altro per la veneranda età di 90 anni della stessa. Succede a Campochiaro, in provincia di Campobasso, abitato da poche anime, dove tutti sanno tutto di tutti. Messo alle corde, il pover’uomo si è rivolto allo studio Canzona-Orecchioni.
17 dicembre 2009. A 98 anni denuncia il vicino per rumori molesti. Francavilla a Mare (Chieti). Un anziana quasi centenaria e uno scapolo dalla intensa e notturna vita sessuale. Troppo rumorosa per la vecchina, che si fa assistere da Canzona & Orecchioni e porta a testimoniare la sua badante.
26 dicembre 2009. Marito in astinenza chiede la separazione con addebito dalla moglie. La moglie decide di rinunciare al sesso per un voto di castità e il marito in astinenza la trascina davanti al giudice, chiedendo la separazione con addebito. E chi corre in difesa della signora? Gli avvocati Anna Orecchioni e Giacinto Canzona. I protagonisti della vicenda sono una casalinga di 43 anni e suo marito, che di anni ne ha 60.
5 gennaio 2010. Trovano 100 lire depositate nel 1907, vogliono 500 mila euro da Bankitalia. Un deposito di 100 lire concordato al tasso d’interesse del 3,5% nel 1907 frutterebbe oggi la cifra di 500 mila euro. Cioè proprio quanto si aspettano Aldo e Maria Grazia Morazzini dopo aver ritrovato un vecchio testamento. La signora Ida Giovanna Mantelli depositò 100 lire nel 1907 su un conto della Banca Popolare di Sampierdarena a Genova. La donna muore alla veneranda età di 103 anni lasciando l’eredità alla pronipote Umiltà Morazzini. Vent’anni dopo, alla sua morte, gli eredi sono i figli, Aldo e Maria Grazia appunto. Assistiti da Canzona & Orecchioni.
21 febbraio 2010. Ha concepito con la moglie una figlia in provetta, visto che a 76 anni soffriva di una “sopravvenuta azospermia”, ma a 4 anni dalla nascita della piccola ha deciso di disconoscerla. Il motivo? Era stata concepita grazie a una inseminazione eterologa e, quindi, non era geneticamente sua. Lui è un chirurgo romano di 80 anni e i suoi avvocati sono Anna Orecchioni e Giacinto Canzona.
8 marzo 2010. A 81 anni viene citato in giudizio per guida sotto effetto di hashish. Lui, originario di Campobasso ma residente a Tivoli, si difende così: “Ho solo fumato una sigaretta lasciata da mio nipote in macchina”.
5 gennaio 2011. Il magistrato escluso dal concorso e risarcito con 1.000 euro. Con una decisione senza precedenti, il Tar del Lazio ha condannato il Consiglio di Stato e la Presidenza del Consiglio dei ministri a pagare mille euro in favore di un magistrato del Tar di Firenze, Alessio Liberati, escluso irregolarmente da un concorso a due posti come Consigliere di Stato. Il magistrato trentanovenne romano, con un ricorso al Tar del Lazio aveva sostenuto e dimostrato l’irregolarità, procedurale e sostanziale, del concorso più ambito dalle ‘toghe’ italiane: quello alla carica di referendario del Consiglio di Stato. “Si tratta del primo caso in Italia”, sostiene Giacinto Canzona, uno dei difensori di Liberati.
6 gennaio 2011. Non gli rinnovano la patente, si uccide a 86 anni. Secondo il racconto dei familiari di F.P., pensionato, l’uomo non avrebbe preso bene il mancato rinnovo della patente: guidava l’auto tutti i giorni. Ha lasciato un biglietto sul cruscotto della macchina con su scritto “disperazione”, poi ha legato una corda a un albero e si è impiccato.
27 gennaio 2011. La suocera in luna di miele è troppo, la neosposa chiede il divorzio. Una sposina originaria di Napoli, già con le valigie e la guida di Parigi in mano, si è vista arrivare un intruso all’aeroporto. E non un terzo incomodo qualunque, ma il più temuto: la suocera. Il marito le ha spiegato, tranquillamente, di non poter lasciare la mamma malata da sola a casa. Non solo. Al rientro, la giovane coppia ha dovuto passare anche tutte le festività natalizie con la signora. Troppo. Così ha chiesto il divorzio.
7 marzo 2011. Partorisce un bimbo di colore e il marito chiede il divorzio. Marito italiano chiede la separazione, con addebito e richiesta di risarcimento di 100 mila euro, perchè la moglie, russa, ha partorito un bambino di colore, non suo. Succede a Roma ed il protagonista della vicenda, di 43 anni, è un funzionario di una grossa multinazionale. L’uomo, romano, nel 2005 sposò un’interprete di lingua russa, francese ed inglese, originaria di San Pietroburgo. A causa dei rispettivi impegni di lavoro, si legge nel ricorso presentato in tribunale dai legali Canzona & Orecchioni, la coppia non viveva molto insieme.
22 marzo 2011. Droga, cellulari e schede, perquisito a Roma lo studio degli avvocati Canzona & Orecchioni. Il sostituto procuratore della repubblica di Nuoro, Luca Forteleoni ha fatto perquisire a Roma lo studio degli avvocati Giacinto Canzona e Anna Orecchioni. Degli sviluppi della vicenda non ci sono tracce in rete.
4 maggio 2011. Sposo abbandonato sull’altare chiede danni per 500 mila euro. Lei era innamorata di un altro uomonella citazione scritta dagli avvocati Canzona & Orecchioni, “oltre allo shock dell’inattesa notizia ci sono tutte le spese sostenute per l’abitazione, la festa di matrimonio ed il viaggio di nozze. Per questo motivo Riccardo R., romano di 32 anni, impiegato in un’azienda privata, si è rivolto al tribunale civile per chiedere all’ex fidanzata 500 mila euro sotto forma di risarcimento danni. I fatti risalgono al 17 aprile 2011”
29 luglio 2011. Il personaggio del romanzo ha il suo stesso nome, lui cita in giudizio l’autore (che è Giacinto Canzona). Ha trovato in un giallo ambientato un personaggio in negativo con il suo stesso nome e cognome e professione. Così un cancelliere del Tribunale di Napoli ha chiesto alla magistratura il sequestro del romanzo “Il prezzo della verità” (Altromondo Editore, Roma) sull’intero territorio nazionale ed ha citato l’autore avanzando una richiesta di risarcimento danni per 500 mila euro. Il cancelliere Carlo Frezza, 56 anni, di Napoli e l’autore del giallo, l’avvocato Giacinto Canzona, 37 anni, romano, si conoscono e si sono incrociati tra il 1999 ed il 2003 al Tribunale civile di Roma, dove il cancelliere ha lavorato per qualche anno tra il 1999 ed il 2003. Tra i due non correva molto buon sangue e forse – ipotizzano i legali di Frezza, gli avvocati Anna Esposito e Cesare Galloni – l’inserimento nel romanzo giallo, ambientato in una Roma corrotta e violenta, di un personaggio omonimo, un cancelliere di Tribunale, corrotto, colluso con la criminalità, e complice di un omicidio può essere considerata una “vendetta”.
28 dicembre 2011. Lei l’ha tradito 60 anni prima, si separano dopo 77 anni di matrimonio. Due anziani coniugi – lui romano di 99 anni, lei napoletana di 96 – hanno deciso di porre fine al loro matrimonio a 77 anni dalle nozze, celebrate nel 1934. Perché? Perché lui ha scoperto che lei lo aveva tradito… ma 60 anni fa. Lo raccontano gli avvocati Giacinto Canzona, Marco Angelozzi e Anna Orecchioni.
1 febbraio 2012. Trova un titolo bancario datato 1905 e chiede allo Stato 400mila euro. La donna, di Ragusa, poco prima di compiere 100 anni, avrebbe recuperato un certificato di credito di 40 lire, relativo a un deposito smarrito del padre, partito poi in guerra, e versato nelle casse dell’allora Regno d’Italia e adesso chiede di riscuotere i soldi tramite una class action contro la Banca d’Italia e il ministero delle Finanze. La donna è assistita dagli avvocati Lorenzo Amore e Giacinto Canzona.