NAPOLI – Era il 21 agosto e le agenzie di stampa battevano questa notizia: “Giacinto Canzona è morto. Aveva 38 anni e si è spento nell’abitazione della zia, colpito da un ictus. Era a Napoli per un colloquio di lavoro. “Ne danno il triste annuncio la moglie, la madre, la figlia ed i parenti tutti. Le esequie avranno luogo domani alle ore 15 presso la Chiesa di San Bartolomeo nel paese di orgine in provincia di Campobasso, dove la salma giungerà domani mattina e dove sarà allestita la camera ardente”, comunica una nota dell’agenzia funebre”.
Se il nome di Giacinto Canzona non vi dice niente, andate su questo link per rinfrescarvi la memoria. “L’avvocato delle cause strane” al centro delle cronache per aver giocato sulle bufale, per un beffardo contrappasso sarebbe stato vittima a sua volta della bufala più grande: la notizia della sua morte.
Il giorno dopo ci pensa la redazione di un sito molisano, Primo Numero, a smascherare la bufala e a “resuscitare” Canzona. Chiama la madre, che risponde senza fare una piega: “Macché morto, sta benissimo: è in vacanza al mare, in Sardegna”. Segue telefonata all’agenzia funebre che aveva diffuso la notizia, la “Martini s.a.s. di Antonio e Guido Martini”, inviandola per email a varie redazioni:
raggiunti al telefono – indicato nello stesso dispaccio – a rispondere è una signorina con accento spiccatamente nordico e che conferma il tutto. Funerali domani, giovedì 23 agosto, a San Polo Matese nella chiesa di San Bartolomeo. La risata, tuttavia, che si sono fatti in Comune la dice lunga sull’attendibilità della cosa: «Qui non c’è nessun certificato di morte e nessun funerale in programma».
I segugi molisani allora provano a chiamare Canzona. Ma il suo cellulare è irreperibile per 24 ore. È lui stesso, è proprio il caso di dirlo, a farsi vivo, chiamando la redazione di Primo Numero:
“Sono vivo e in viaggio di nozze con mia moglie, stavolta la vittima sono io. Non è la prima volta che mi fanno questo scherzo, sono stato tirato in ballo in una falsa diffusione di notizie. Qualcuno avrà pensato: chi la fa l’aspetti. E poi, non ho più contatti con la stampa. Sono stato dato per morto anche in passato, purtroppo i fatti che mi hanno visto coinvolto negli ultimi mesi mi hanno fatto finire nel mirino di diverse persone. Questa storia non mi ha portato scompiglio, ci sono abituati anche a casa mia”
Ma ci sono le altre redazioni da avvertire. Canzona lo fa con un comunicato, nel quale, oltre a smentire… di essere morto, promette di denunciare “all’autorità giudiziaria per diffamazione contro gli autori di tale simile “iniziativa”, gravemente lesiva per la serenità del sottoscritto e della propria famiglia”.
Se le false notizie di morte allungano la vita (vedi Andreotti), in questo caso è forte il sospetto che Canzona abbia voluto allungarsi la vita mediatica, un po’ fiacchina dopo i “fasti” vissuti a febbraio, mese che scintillava di ospitate televisive, conquistate con la sciacallata dei “finti naufraghi” della Costa Concordia.
La vita mediatica langue, ma la vita reale non va poi così male. Canzona era in viaggio di nozze in Sardegna perché ad agosto si è sposato con la compagna di mille storie (spacciate ai giornali), la collega e socia Anna Orecchioni.