UDINE – Facebook cancella la pagina di Giada Scorza, giovane malata di cancro, morta a vent’anni. E proprio all’indomani del decesso della ragazza, il social network ha deciso di eliminare quella pagina in cui Giada raccontava, da tempo, la sua lotta contro il male. E adesso i genitori e gli amici sono sgomenti, racconta Davide Vicedomini sul Messaggero Veneto.
Giada si era ammalata di tumore quando era ancora adolescente. Sulla pagina Facebook “Giada Scorza, lotta di una guerriera sorridente” raccontava la propria battaglia a oltre ottomila amici su Facebook, postando anche alcune foto in cui posava come una modella per cercare di dare forza ad altre malate.
Dopo la morte di Giada, il fratello Kevin aveva scritto a Facebook per chiedere di poter essere l’amministratore della pagina, ma, ha raccontato la mamma di Giada, Margherita, al Messaggero Veneto,
“improvvisamente è calato il buio. Prima è apparsa la scritta “Il ricordo” e poi è stata tolta la pagina, mentre è rimasto il profilo personale”.
Racconta Vicedomini:
«Tutti i suoi sacrifici sono stati buttati via», dice la madre di Giada, che, però, non vuole darsi per vinta. Anzi. Insieme ai familiari si è recata dalla polizia postale e tramite la nipote Marzia, che fa l’avvocato, ha scritto a Facebook «ma non abbiamo avuto risposta. Noi, invece, pretendiamo una spiegazione».
E lo pretendono anche le oltre mille persone che si sono mobilitate sempre sul social network. È stata infatti aperta una pagina in cui si fa appello a ripristinare il profilo pubblico della giovane «altrimenti – avverte Margherita – inviteremo tutti gli amici di mia figlia ad abbandonare il social».
«La gente – aggiunge arrabbiata – vuole sapere ora. Non tra un mese». Anche perché il 2 luglio nel locale gestito dal padre a Pradamano verrà organizzato un mega evento in ricordo di Giada « al quale saranno invitati tutti i suoi fan».
«Ci hanno avvisato – conclude la madre – che cancellare la pagina e non rispondere è una prassi di Facebook, ma almeno potevano avvisarci. Così facendo è come se mia figlia fosse morta due volte. Se è necessario dimostreremo anche che c’è un certificato di morte che attesta che mia figlia non c’è più e che abbiamo intenzione di raccogliere l’eredità. Vogliamo indietro i suoi dati personali. Le sue foto. È tutto quello che ci resta della nostra amata figlia».